Le basi militari in Sardegna? Uno dei tanti avamposti per chi, poi, va in guerra “grazie a uno strumento messo a disposizione della potenza imperialista degli Usa, con la quale l’Italia non ha nulla da spartire”. Così Michele Zuddas, segretario provinciale del Partito comunista. C’è anche lui nel serpentone colorato e “chiassoso” degli antimilitaristi in marcia da piazzale Trento sino al porto di Cagliari. “Le guerre non hanno mai portato pace e prosperità ma solo lo sfruttamento dei popoli e la destabilizzazione di intere aree come quelle nordafricane. Non ci potrà mai essere pace”, osserva Zuddas, “sino a quando avremo le basi militari su quel territorio sardo dove vengono anche costrtuite quelle bombe che poi vengono esportate in paesi che le sganciano per ammazzare la popolazione inerme e anche i bambini”. Seguendo il suo ragionamento, appare chiara la richiesta di sbarrare per sempre la Rwm di Domusnovas: “Quella fabbrica è uno strumento di ricatto per i lavoratori, uno strumento di morte diffuso in tutto il mondo”.
Da poco, però, proprio quei lavoratori hanno lanciato un sos. Se la fabbrica dovesse chiudere, ci sarebbero nuovi disoccupati: “Sì, sono a rischio ma in questi casi ciò che ci preme veramente è aiutarli a ricollocarli perché possano fare qualcosa di più utile e nobile per la società” e, quindi, “anche per loro”.









