Assemini: polemiche in comune per una piazza intitolata a Falcone e Borsellino. La sindaca Sabrina Licheri: “La maggioranza ha appoggiato la proposta, non abbiamo però condiviso la richiesta di attivare le procedure per l’esecuzione del codice antimafia, avrebbe significato dichiarare implicitamente che Assemini sia un comune mafioso”.
Durante il consiglio comunale di qualche giorno fa, la minoranza ha proposto di intitolare uno spazio a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. La maggioranza ha accolto la mozione ma si è dissociata dalla richiesta di attivare le procedure per l’esecuzione dell’art. 48 del CAM (codice antimafia). “Ciò avrebbe significato dichiarare implicitamente – spiega la sindaca – che Assemini sia un comune mafioso, e questo non sarebbe giusto né verso la nostra comunità né verso le comunità realmente interessate da infiltrazioni mafiose alle quali va la nostra solidarietà e il rispetto per coloro che combattono ogni giorno contro questo cancro.
I consiglieri di minoranza non hanno ritenute valide le nostre richieste preferendo non votare a favore della intitolazione. Spiace”.
“Il Partito Sardo D’azione – interviene il consigliere di minoranza Gigi Garau – ha partecipato inizialmente alla discussione sull’intitolazione di una piazza, una via ai giudici Falcone e Borsellino. Noi riteniamo che ci siano delle attenzioni da dedicare a chi ha offerto liberamente il proprio servizio, la propria vita alla comunità. Chiaramente non ci sono piaciuti gli atteggiamenti della presidente del consiglio e della sindaca, di fatto ci hanno tolto la possibilità di replicare a una loro visione di questi fatti. Noi pensiamo che la comunità in cui viviamo sia a tutt’oggi abilitata a esprimere un giudizio e anche una riconoscenza verso tutti coloro che in prima persona, mettendoci la faccia e rimettendoci la vita, hanno garantito che questa comunità fosse rappresentata al meglio, vivesse nella massima sicurezza e prosperità. Chiaramente non ci impressiona questo modo di fare della maggioranza che a ogni richiesta, a ogni mozione della minoranza attiva delle procedure, delle conseguenze che noi non condividiamo perché non fanno altro che rafforzare l’arroganza di una maggioranza che non vuole dialogare sui contenuti ma vuole semplicemente rimarcare il fatto di avere i numeri schiaccianti e basta”.