Una sofferenza gridata più volte quella di Augusto Santos Melis, un piccolo commerciante ambulante di abbigliamento dell’hinterland di Cagliari. Tremila euro di contributi e tasse non pagati all’erario, che in cinque anni, tra interessi e more, sono lievitati fino a oltre 100 mila euro. Un blocco amministrativo del furgoncino usato per lavoro, l’attività commerciale sempre meno redditizia, uno sfrattato esecutivo a causa del mancato pagamento per mesi dell’affitto di casa, e una depressione che ha provocato un’invalidità tale da non permettergli di lavorare. Tutte vicende che hanno trasformato la vita dell’ambulante in un incubo.
«Sono terrorizzato dalla prospettiva di diventare un barbone e trovarmi sbattuto nella strada dall’ufficiale giudiziario – spiega Augusto Melis – E’ diventata una battaglia quotidiana riuscire a far fronte alle spese di prima necessità. In pochi mesi la mia situazione è stata stravolta: conducevo una vita normale, ora vivo nella miseria più nera . Cosa mi trattiene dal farla finita? Lo strazio che causerei alle persone che mi vogliono bene. Ho chiamato il numero verde anti suicidio e ho trovato delle persone che mi stanno aiutando”.
Non manca quindi il sostegno psicologico per l’ambulante asseminese, costretto però a vivere senza nemmeno un’entrata economica. “Mi rivolgo alle tante persone di buon cuore – chiede Augusto Melis – affinché possano capirmi ed aiutarmi ad uscire da questo incubo. Devo curarmi e sostenere le spese per la normale sopravvivenza e, benché abbia il patrocinio gratuito del mio avvocato, devo sostenere spese per produrre la documentazione necessaria per affrontare le varie udienze che ho in corso in questo momento. Basta una piccola offerta: l’importo di una tazzina di caffè”.









