Alessandro, 5 figli e la fame nera: “I politici sardi pensano alla pensione, noi stiamo morendo”

39 anni, pescatore da diciotto nello stagno ormai distrutto dal fango di Santa Gilla, Alessandro Sarritzu è disperato e arrabbiato: “Perchè la Regione non ha già trovato i soldi per noi? Ho 500 euro di affitto da pagare, qui è tutto distrutto”


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La Regione prova a muoversi, ma a passo lento, sugli aiuti ai duecentocinquanta pescatori dello stagno di Santa Gilla. C’è la richiesta alla Giunta per trovare i fondi, ma gli ottocentomila euro come primissimo “ristoro” non sono ancora arrivati e non si sa se e quando arriveranno, idem per gli interventi di ripristino, e intanto i lavoratori fanno la fame. Alessandro Sarritzu, 39 anni, ha cinque figli, è sposato, ha un affitto “di 500 euro al mese” da pagare e il suo è l’unico stipendio che entra in casa: “Che entrava. Prima guadagnavo tra i mille e i 1500 euro al mese, ora zero. Siamo fermi e rovinati, lo stagno è uno schifo. Le cozze e le arselle sono morte, anche il novellame sta morendo”.
La polemica con la politica c’è tutta. Se è vero che decine di consiglieri hanno firmato, a poche settimane dalla fine del quinquennio di Pigliaru, la “leggina” per le pensioni integrative – atto legalissimo, ma a detta di più partiti politici è il momento nel quale è arrivato il foglio da firmare che stona – Sarritzu è netto: “Noi stiamo morendo di fame, la Regione deve aiutarci per davvero, non abbiamo null’altro da chiedere”.