I privati sono rimasti tali, nel senso che nessuna società ha sinora reso pubblica la propria identità per prendere in gestione il cimitero di San Michele a Cagliari, mentre ruggine acquitrini e devastazione hanno messo, per così dire, radici nel camposanto. La situazione sfiora l’horror e c’è da domandarsi se gli uffici competenti comunali se siamo al corrente. Ecco, di seguito la lettera di protesta firmata da Stefano Pillai, cagliaritano, con tanto di una ricca collezione fotografica. “Cronaca fotografica di una visita ai nostri cari questa mattina al cimitero di San Michele. Cespugli d’erba affioranti in ogni dove, griglie per la raccolta dell’acqua piovana completamente intasate, pozzetto di raccolta acque fognarie che sta trascinando acqua ormai da tempo visto il muschio formatosi, residui di guaina d’impermeabilizzazione abbandonati nei vialetti . Probabilmente le persone “che contano” non vanno a visitare i propri cari, e tra poco avremo una seconda foresta urbana anche in cimitero oltre che in via Roma”










