Cagliari, troppo baccano tra Marina e Corso: “La movida del futuro in viale Buoncammino”

L’idea è del capogruppo Psd’Az in consiglio comunale Roberto Mura: trasferire nella storica passeggiata di Castello accanto all’ex carcere una quota di movida per dare respiro al centro storico cittadino ormai saturo di bar e locali


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In una zona suggestiva della città e con un panorama mozzafiato. In pieno centro, ma lontano dalle abitazioni e con un grande contenitore come l’ex carcere tutto da valorizzare: “viale Buoncammino ha le carte in regola per ospitare la movida del futuro in città”.

L’idea è del capogruppo Psd’Az in consiglio comunale Roberto Mura: trasferire nella storica passeggiata di Castello, una quota di vita notturna che appesantisce il centro storico cittadino. Proprio oggi è partita la discussione in commissione Urbanistica sul piano di inquinamento acustico. L’ultima versione del documento fotografa una grave situazione di baccano notturno nella zona della Marina e tra il corso Vittorio Emanuele II e piazza Yenne.

La commissione ha ripreso in mano le carte e prova a fare una sintesi tra le esigenze lavorative del mondo dei ristoranti e dei locali e quelle legate al riposo dei residenti dei vecchi quartieri. “Non sarà facile, ma l’importante è partire”, annuncia Mura, “e noi dobbiamo agevolare il dialogo. I margini per un accordo ci sono, di sicuro sarà importante anche agire sul commercio e trasformare zone della città oggi abbandonate in spazi alternativi per la movida. Uno di questi è di sicuro viale Buoncammino”.

Il Comune ha in man anche un altro progetto: trasferire una quota di vita notturna nella zona tra Su Siccu, l’area della vecchia Fiera e la pineta di Bonaria. Il progetto rientra nel piano più vasto stabilito dal Comune che rivoluzionerà il water front cittadino da Giorgino alla spiaggia dei Centomila e si affianca ai progetti di riqualificazione del nuovo distretto velico in realizzazione a Marina Piccola e del nuovo stadio Sant’Elia. E anche del nuovo quartiere fieristico di viale Diaz, di proprietà della Regione che ha chiesto al Comune un progetto per “cucire” urbanisticamente l’area della Fiera con quella di Su Siccu.


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