“Facciamo rinascere la Fiera con festival e i grandi concerti rock”

Intervista a Gianfranco Carboni, ex presidente del centro storico e membro del cda della Fiera negli anni 2000: “Altro che Arena Sant’Elia, portiamo i grandi eventi alla Fiera e i grandi big della musica italiana e mondiale che porterebbero anche turismo”


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Un buco da un milione di euro nelle casse della Fiera Internazionale della Sardegna, ha portato alla decisione della commissaria Paola Piras, di sopprimere l’ente con una delibera firmata il 24 marzo che ha decretato la soppressione dell’ente. Diciassette i  dipendenti ai quali è stata recapitata, nel giorno di Pasqua, la lettera di licenziamento, e dei quali, ad oggi, non si sa ancora che fine faranno. Perché la Camera di Commercio, l’ente che dovrebbe gestirla, è anch’essa commissariata. Insomma, un pasticcio tutto all’italiana. Il timore da più parti è quali saranno  le sorti della grande fiera campionaria della Sardegna dopo 37 anni di storia? Di quei dodici ettari nel cuore di Cagliari, davanti all’incantevole scenario del Golfo degli Angeli? Di quei 12 padiglioni espositivi e delle tre strutture congressuali spalmati su una superfice di 46.320 mq?

Per Gianfranco Carboni, nel CDA dell’ente fiera negli anni 2003/2009 il timore è che diventi l’ennesima cattedrale nel deserto di Cagliari. Una volta soprressa quale la destinazione per quegli enormi spazi? “Che vi siano interessi vari per un luogo che offre enormi possibilità, è indubbio. Si parla di 12 ettari di terreni diversificati con spazi suggestivi – spiega – Quando ai tempi sono stato amministratore, sottolineai che sarebbe stato necessario un rilancio, un ammodernamento della fiera che non poteva più essere concepita in quel modo: non poteva essere mandata avanti solo in determinate date, ma doveva essere un ente aperto 365 giorni l’anno. Avrebbe dovuto essere la fiera campionaria della capitale della Sardegna, per esempio, con prodotti tipici e promuovere le eccellenze.

“Oggi potrebbe essere sicuramente un luogo senza dubbio migliore dell’Arena Sant’Elia e del suo tentativo fallito di sostituire l’anfiteatro. Credo – continua – che questo spazio possa esser utilizzato come luogo per i grandi eventi, per i festival, una sorta di cittadella con vari servizi, luogo ideale per ospitare grandi concerti dei big della musica mondiale, ma anche eventi di piccola media dimensione,  come spettacoli. Con l’opportuno restyling potrebbe essere un volano per lo sviluppo di Cagliari.”

Per Carboni il rischio è di un ennesimo luogo abbandonato. “Mi chiedo come mai la manifattura tabacchi non è stata ancora aperta? – si domanda – E ancora il carcere di Buon Cammino, l’ospedale civile? Chi fa politica dovrebbe gestire queste situazioni e dare delle priorità, prendere decisioni, non mettere solo cemento, o cambiare piastrelle che poi fra qualche anno, andranno sostituite. Questo non fa economia. Intanto cosa dice il sindaco di Cagliari? Da lui ancora silenzio assordante anche sulla situazione catastrofica dell’ente fiera. “


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