Era diventato virale, nei giorni scorsi, il video postato da due giovani “TikToker” che si erano ripresi mentre erano intenti a pescare, illegalmente, all’interno della area marina protetta di Capo Caccia, ad Alghero, uno degli oltre trenta polmoni blu che impreziosiscono i mar sardii, custodi di biodiversità e di tesori ecosistemici, al centro peraltro di una mirata campagna di sensibilizzazione recentemente lanciata dal ministero della Transizione Ecologica e Guardia Costiera, con il coinvolgimento come testimonial di Massimiliano Ossini. Le immagini del video finito sui social, dove si vedono i due vendere il pesce in un ristorante di Alghero, hanno fatto attivare sin da subito gli organi di controllo: personale dei comandi della Guardia Costiera di Porto Torres e Alghero, unitamente a quello della base navale del Corpo Forestale algherese, sotto il coordinamento della Procura di Sassari, hanno così avviato le indagini utili a ricostruire circostanze e modalità dei fatti e ad individuarne i responsabili, attivando e presidiando nel contempo hub portuali e aeroportuali, così come le compagnie aeree di mavigazione, per intercettare gli interessati prima che questi lasciassero l’isola.
Sono stati, tuttavia, i due giovani a presentarsi agli organi di controllo per rispondere delle proprie responsabilità. La coppia si è recata nella stazione della Guardia Costiera di Alghero e i militari, insieme al personale forestale, hanno proceduto all’identificazione e denuncia dei giovani e al sequestro dell’attrezzatura utilizzata per la pesca illegale.











