Gianluca, 33 anni, panettiere: “900 euro per 12 ore di lavoro:scappo”

Un’altra testimoninza inquietante di un ragazzo cagliaritano: “Dovevo lavorare come uno schiavo senza ferie pagate e senza malattia, per un misero stipendio e 12 ore di lavoro: mi sono licenziato e sono scappato all’estero”


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Gianluca, 33 anni, panettiere, racconta come ha preferito scappare dall’Italia piuttosto che farsi ricattare per un lavoro in Sardegna. La sua, dopo la testimonianza della giovane commessa di Pula, è un’altra analisi che fa riflettere: “Io circa 11 anni fa ero con l acqua alla gola.. poi essendo io panettiere mi offrirono un contratto di lavoro in un panificio.. Il contratto era un qualcosa che non avrei mai pensato potesse essere fatto passare per legale.. In poche parole nel contratto io potevo recarmi al lavoro quando volevo e venivo pagato per quel che decidevo di lavorare..in quanto a orari.. se fossi andato sempre facendo dalle 10 alle 12 ore al giorno (diciamo cosi) avrei guadagnato circa 900 euroal mese.. tra le altre clausole c’era che se mi ammalavo o infortunavo fuori dal lavoro..nel caso infortuni.. non mi spettava nulla.. non mi spettava ne 13 e ne 14esima .. le ferie non mi spettavano.. .. accettai mio malgrado quel lavoro.. per 2 mesi.. poi visto che sentivo che stava cambiando qualcosa in peggio in Italia.. sono andato all’estero dove tuttora mi trovo… non vi dico la rabbia di quel datore di lavoro quando lo piantai in asso.. e lo stupore anche di qualche mio familiare quando decisi di licenziarmi .. gli spiegai i motivi in quei frangenti non mi capirono ..stavo rinunciando a uno stipendio.. ma nn mi andava affatto giu´le condizioni, mi sentivo schiavo e mi ribellai”.


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