Senorbì, 25enne disabile disperata: “Costretta a elemosinare panni e un sollevatore per la carrozzina”

Diritti non rispettati nella sanità sarda, le tante difficoltà di una giovane raccontate dalla madre: “Forniture mai complete, una umiliazione: restiamo anche 5 mesi senza le forniture dei presídi sanitari”.


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Una giovane disabile costretta, insieme ai suoi genitori, a sperare che la Santex si ricordi di lei. La ditta che ha vinto l’appalto dell’Asl per la fornitura di presídi sanitari, panni inclusi, si è dimenticata della ragazza. A raccontare l’odissea che va avanti ormai da un anno e che vede anche l’impossibilità di avere un sollevatore per facilitare gli spostamenti della 25enne, costretta su una carrozzina, è la madre, una cinquantatreenne. Regna la disperazione, ormai, mista a un senso di impotenza. Ecco, di seguito, la email spedita alla nostra redazione. La famiglia, per tutelare la figlia disabile, ha chiesto di mantenere l’anonimato.
“Salve, sono la mamma di una ragazza disabile di 25 anni. Da anni, ormai, da quando i presídi vengono consegnati dalla ditta Santex, subiamo la scorrettezza e l’umiliazione di dover mendicare la consegna di tali presídi. Da gennaio 2022 le cose sono peggiorate, il corriere non avvisa e non ha mai portato la fornitura completa in alcuni casi si è presentato senza fornitura dicendo di averla in consegna ma non trovandola nei colli da consegnare, dovrebbe avvenire ogni tre mesi, ma passano anche 5 mesi e poi si presentano nuovamente con un paio di bustine di anche solo 5 panni pretendendo la firma della bolla di consegna, quando noi protestiamo ci viene risposto che loro le consegne le hanno fatte. Oramai non è solo questione di ritardo ma bensì di un servizio assente che viene comunque retribuito da chi di dovere, nonostante le nostre segnalazioni fatte all’assessore alla Sanità, al dirigente del distretto di Senorbì e alla ditta Santex, tutte inascoltate. Ultimamente abbiamo anche molte difficoltà a farci prescrivere un sollevatore, ormai indispensabile, per gli spostamenti basilari. La ditta da cui ci forniamo da tanti anni ha fatto una relazione tecnica con sopralluogo e dovute prove in loco per essere certi di ciò che fosse più consono ma pur avendo gli stessi codici e lo stesso prezzo non ci viene concesso. Abbiamo già fatto tutte queste richieste, via email e via Pec, all’Asl”.


In questo articolo: