È Natale, un’altra volta, e dentro il mercato civico di San Benedetto va in scena la tradizionale litania del “pochi affari, c’è crisi” da parte dei boxisti. E, in effetti, a vedere il flusso di persone in giro nel penultimo venerdì mattina prima di Vigilia e giorno più magico dell’anno, difficile non dar loro ragione. Reggono maialetto e porchetto, ma è una rarità trovare un cagliaritano che ne acquisti uno intero. Al massimo metà. In decadenza la carne di cavallo, che non rientra nel classico menù natalizio ma è comunque un’alternativa più costosa. Frutta e verdura stabili, nulla di eccezionale: difficile un aumento delle vendite di mele, pere e noci – cioè contorni – se le portate principali sono in calo.
Sono i boxisti a certificare l’andamento lento in questo Natale 2017: “Non è più come un tempo, maialetto e porchetto vengono venduti ma in quantità ridotte, la gente ha pochi soldi”, dice Maurizio Locci. “Poca gente dentro il mercato, va bene solo la vendita dei mandarini, clementine e mandaranci”, afferma Sandro Durzu. Un filo più positivo Chicco Serra: “Maialetti, agnelli e capretti, i cagliaritani scelgono il classico, ma si buttano anche sul pollame. Acquisti stabili, c’è chi spende dieci e chi uno”. Sandro Masella, altro storico boxista: “Acquisti ridotti, ma i giovani preferiscono mangiare cavallo. Si spende in generale meno, non esistono più le tavolate natalizie con 25 persone, sono cambiate anche le famiglie”.











