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L’indiscrezione è giunta ieri a tarda notte, ossia quella che, grazie alle telecamere, chi si è macchiato di tale reato ora ha un nome e un cognome. Non è stato tanto il danno materiale, per fortuna il dispositivo è funzionante, bensì quello morale: donato alla comunità da un gruppo di cittadini che, attraverso i social avevano avviato una campagna di raccolta fondi, è importante e prezioso in caso di necessità. “Che mai serva” è l’augurio ma, in caso contrario, deve essere lì, pronto all’uso. Ed è così che, pochi giorni fa, quando è stato scoperto il furto, la comunità intera ha condannato fermamente l’atto vandalico compiuto, che non rimarrà impunito. Infatti all’occhio elettronico, presente pressoché in tutta la città, e perfettamente funzionante, niente sfugge: il lavoro, compiuto da chi di competenza in questi giorni, ha permesso di identificare il trasgressore. Un avvertimento, insomma, rivolto a chi pensa di agire indisturbato: al “Grande Fratello” monserratino, fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Tomaso Locci che ha installato centinaia di telecamere in ogni angolo della città e collegate con il comando della polizia municipale il quale risponde al comandante Domenico Nannini, ogni giorno vanno in onda gesti e azioni di tutti coloro che calpestano il suolo pubblico e che, se dovessero commettere un reato, è bene sapere che, in poco tempo, sarebbero identificati, proprio come avvenuto in questo caso.