Lirico, Casu a Zedda: “Si dimetta per il bene del Teatro”

Il sindaco: “Da parte del Comune l’impegno è forte, lo dimostra il finanziamento di 3,1 milioni per il 2015. Ma è necessario che torni il clima di serenità”


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Situazione economica e gestionale disastrosa e clima conflittuale tra lavoratori e sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Il caso finisce ancora una volta in Consiglio comunale con un’interrogazione urgente del vicepresidente del Consiglio, Paolo Casu, che in sostanza chiede le dimissioni del sindaco Zedda, in quanto presidente della Fondazione di via Sant’Alenixedda, e del sovrintendente Angela Spocci. “Si dimetta – ha detto Casu in Aula rivolgendosi al sindaco – e metta una persona di sua fiducia, lo faccia per il bene del Teatro”. “Condivido le sue preoccupazioni – ha risposto Zedda – il Teatro si trova in  difficoltà, ma molto dipende dai tagli alle risorse nei confronti dell’ente lirico: più di dieci milioni di euro negli ultimi anni. Da parte del Comune c’è un forte impegno dimostrato con il finanziamento di 3,1 milioni per il 2015”. E poi precisa la posizione di Ena, nominato la scorsa settimana direttore amministrativo dal Cdi: “non ha accettato l’incarico”.

Le accuse di Casu.“Dopo quasi quattro anni dall’insediamento del sindaco ai vertici dello stesso ente – ha spiegato il vicepresidente del Consiglio – e alla luce della disastrosa gestione che continua a succedersi con il walzer dei dirigenti e dei funzionari, non si può di certo ignorare ne tanto meno assecondare la realtà drammatica in cui giorno dopo giorno il Teatro di Cagliari è stato portato. Colpisce, inoltre, l’assenza della Regione in questa delicatissima vicenda, che oltre che creare un  immenso danno alla credibilità dello stesso ente culturale, crea giorno dopo giorno un irreversibile danno di immagine alla nostra città, oltre che mettere a rischio centinaia di posti di lavoro e di eventi culturali importanti per Cagliari. Credo – ha concluso Casu –  che un atto di coraggio del sindaco Zedda e della nuova sovrintendente Spocci, ossia le loro dimissioni, sortirebbero l’effetto di rilancio dello stesso, da anni atteso e perennemente rinviato”.

 


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