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di Nino Nonnis
Il La Spezia l’ha messa sull’agonismo esasperato. E il Cagliari, provocato, ha reagito da par loro. Perché di solito si è sempre comportato in maniera perlomeno flemmatica. È stato solido, reattivo, intenso, come dovrebbe essere sempre, e in quel caso non ce ne sarebbe per nessuno. Ci mancavano molti uomini, ma avevamo ciò che è determinante: buona disposizione in campo, con protezione costante della difesa. Rastelli l’ha definito nuovo atteggiamento mentale e quindi auspica che lo si abbia sempre in futuro. Constatazione vaga se non si addentra in una disamina tecnica, perché qualche cambiamento è stato portato. Non vorrei che fosse dovuto a casualità di formazione. Pedro non è più chiamato ad assidui compiti difensivi per i quali è inadatto. A sinistra la fase difensiva ha concesso poco o nulla, con Capuano che sembrava un gigante in vena di scherzare. In più, Pedro volentieri torna a coprire e infoltire il centrocampo. È un fatto che da qualche partita non concediamo occasioni, se non casuali, agli avversari. I campanelli d’allarme sono stati messi a posto. Ogni squadra ha i suoi problemi, anche se non determinanti. Ancora non abbiamo una fluidità d’azione in fase finale, e non puntiamo troppo sul gioco nelle fasce. Ma con la intensità corale mostrata domenica possiamo anche permetterci maggiori soluzioni d’attacco sfruttando giocatori di fascia. Abbiamo grandi finalizzatori e finalmente c’è qualcuno che stacca di testa e indirizza nello specchio. L’anno scorso avevamo Longo che di testa può segnare solo in tuffo. Marchionni è solido, non gira al largo, punta dritto alla porta e si coordina bene per il tiro, anche col sinistro, come ha fatto ieri. Mi è venuto anche il dubbio se sia mancino. Un buon acquisto per la serie A. Ci mancava Di Gennaro e non ne abbiamo risentito troppo. Il turn over, se fatto a piccole dosi va bene, e dovrebbe rientrare Sau, giocatore di classe che ha nella fragilità muscolare il suo difetto.