Iglesias, la ricerca dei familiari del soldato Angiolino prosegue

Migliaia di condivisioni in tutta Italia della foto, e della storia, della targhetta matricolare rinvenuta nelle campagne di Iglesias.


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A metà marzo era spuntata in mezzo all’erba, un pezzo di metallo che racconta però la storia di un giovane inviato al fronte che, come lui, tanti altri ragazzi sono dovuti diventare subito uomini. A ritrovarla è stato Gianfranco Atza che, insieme a Giuseppe Saragat, coltivano l’hobby della ricerca col metaldetector che “ci porta a girare l’isola alla ricerca di qualsivoglia oggetto di metallo. In una di queste escursioni, nelle campagne di Iglesias, precisamente nei pressi della foresta di Bellicai, abbiamo ritrovato la targhetta matricolare appartenente ad un soldato che è nato a Campagnatico provincia di Grosseto”. Il suo appello è diventato virale a tal punto da muovere migliaia di persone in tutta Italia al fine di rintracciare i parenti del soldato e magari ricostruire la sua vita.

Tanti, troppi combattenti, infatti, non hanno più fatto rientro a casa: una scia di morte, sangue e distruzione, impossibile da dimenticare. Ed è con questo spirito che Atza ha affidato ai social il messaggio. “Il suo nome è Pepi Angiolino nato presumibilmente nel 1919, figlio di Armido e Pisani Assunta. Questo tipo di ritrovamenti ci porta ad immaginare la storia che sta dietro l’oggetto. Abbiamo immaginato un ragazzo poco più che ventenne catapultato nella lontanissima Sardegna dal suo paese d’origine Campagnatico. Abbiamo immaginato le sofferenze e la nostalgia di casa. Abbiamo immaginato un ragazzo che si riposava sotto le querce intento a scrivere, o solamente a pensare, alla famiglia o alla fidanzata lasciata troppo presto da sola magari mentendo sul fatto che stesse bene. Abbiamo immaginato un ragazzo alle prese con una guerra che forse neppure lui capiva e voleva. Ci siamo immedesimati nei nostri figli che adesso coccoliamo nelle nostre case calde e sicure sino ben oltre i venti anni. Abbiamo pensato al suo futuro dopo la perdita dell’oggetto. Non sappiamo se ha fatto rientro a casa oppure no. Ora siamo alla ricerca dei parenti in modo tale che la targhetta matricolare possa avere il posto che più gli compete e merita.

Per noi è una gioia enorme poter fare questo gesto che speriamo le sia gradito”.