Ha un’esperienza lunga decenni nel settore delle installazioni di reti telefoniche, Graziano Demontis. Di Escalaplano, cinquantuno anni, è tra le centinaia di lavoratori della Sirti, realtà che lavora in subappalto per conto della Telecom, ad aver già ricevuto “la comunicazione del previsto esubero”. Cioè, licenziamento, detto in parole povere. “Alla mia età è impossibile trovare altro, sarà un dramma per me e per la mia famiglia, ho spese come tutti e un mutuo. Mia moglie lavora, ma al giorno d’oggi con uno stipendio solo non si fa nulla”. E dire addio a 1700 euro è davvero una brutta botta.
“Bisogna regolamentare i subappalti, e i dipendenti devono essere rivalutati e mantenuti, io e i miei colleghi siamo tutti professioni in grado di realizzare, anche, i nuovi lavori richiesti”.









