La cercava da una settimana, giorno e notte, si era allontanata e le speranze di poterla riabbracciare oramai erano quasi svanite. Ma la “Speranza”, questo è il nome della cagnolina, è l’ultima a morire: taglia piccola, era finita nella gola di Su Corroncu a Gonnosfanadiga.
“Era lì da circa 7 giorni – spiega Ivano Putzolu – Giorgio, un mio amico, la cercava incessantemente finché un compaesano, Marco che si trovava nei paraggi del suo podere, ha sentito le lamentele e la campanella che portava sul collo.
Sapendo che Giorgio la cercava, è stato prontamente allertato, dopo il sopralluogo e visto la pericolosità del luogo, l’altra mattina all’alba Giorgio mi ha mandato un messaggio: “Ivano mi serve il tuo aiuto”, mi ha raccontato ciò che era capitato descrivendo il luogo ed il punto esatto; conoscendo abbastanza bene la zona, ho preso un attimo di tempo per capire come intervenire e nel giro di 5 minuti ho allertato e comunicato la situazione a degli amici del gruppo speleologico di Gonnosfanadiga (“Speleum”), personale altamente preparato per interventi di calata in corda su pareti rocciose e impervie con attrezzature di ultima generazione. Nel primo pomeriggio del 5 ottobre, dopo alcune ore di intervento, il cane Speranza è stato finalmente salvato. Lo attendeva Giorgio con un ottimo bocconcino di cibo dopo averlo riabbracciato”. “Sono felicissimo” conclude Putzolu, non nuovo a queste imprese: più volte ha salvato animali in difficoltà durante le sue escursioni, anche una volpe che era rimasta bloccata in una rete.
Speranza era visibilmente provata, è stata adagiata in una sorta di borsone per affrontare il viaggio della risalita. Una volta a terra si è subito diretta dal suo padrone e ha mangiato voracemente tanti bocconcini di carne. Una storia a lieto fine per lei grazie alla sinergia di forze di chi si è prodigato per metterla in salvo e non ha avuto timore di calarsi giù dal dirupo per recuperare la cagnolina Speranza.











