Cagliari, sport e disagi a Marina Piccola: “Noi donne costrette a fare la doccia nel bagno degli uomini”

Una rinfrescata dopo un tuffo al mare o una corsa mattutina? A Marina Piccola le donne possono farlo solo dopo le 8 e nel bagno riservato agli uomini: “Vi lascio immaginare cosa significhi per noi donne, chiediamo al nostro Sindaco se è stata prevista la realizzazione di un bagno pubblico riservato agli sportivi”


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Cagliari – Una rinfrescata dopo un tuffo al mare o una corsa mattutina? A Marina Piccola le donne possono farlo solo dopo le 8 e nel bagno riservato agli uomini: “Vi lascio immaginare cosa significhi per noi donne entrare nel bagno degli uomini per fare una doccia, chiediamo al nostro Sindaco se è stata prevista la realizzazione di un bagno pubblico riservato agli sportivi “. Non un’idea innovativa a passo con i tempi che corrono senza freni, quelli che inseguono tecnologie futuristiche da adottare o ancora da inventare, bensì ciò che, in teoria, dovrebbe essere ben scontato soprattutto in una spiaggia frequentata da migliaia di persone, soprannominata, non a caso, “dei centomila”. Il tratto in questione è quello ai piedi della Sella del Diavolo, dove uno scenario mozzafiato e comodi parcheggi invitano anche alla pratica delle attività sportive da svolgere di buon mattino. Prima di andare al lavoro, magari, come medici e specialisti raccomandano per preservare il benessere fisico e mentale. Ma ciò che a fine allenamento manca è la possibilità, per il gentil sesso, di fare una doccia veloce a meno che non si faccia irruzione nel bagno riservato agli uomini. A esporre bene il problema è Luisa Giua Marassi che, attraverso un post Facebook pubblico scrive: “Il paradiso che vedete nelle foto, all’alba, è il luogo dove migliaia di cagliaritani si recano ogni giorno per praticare uno sport: nuoto, triathlon, corsa, bici, acqua gym, trx, ocr, camminata, sup, vela, canoa, solo per citarne alcuni.

Una realtà sempre più importante per Cagliari e fortunatamente in costante crescita.

Normalmente le attività iniziano alle 6/6.30.

Gli atleti, da buoni sportivi, si arrangiano: si fanno la doccia con le bottiglie o con le docce portatili, si cambiano nei parcheggi, mangiano spuntini al volo o fanno colazione nei chioschi per poi recarsi al lavoro.

L’unico bagno pubblico apre alle 8. Ha 2 docce, di cui una non funzionante, di acqua rigorosamente gelida e (udite udite) solo dentro il bagno degli uomini.

Visto che è imminente la realizzazione di un grande progetto nella piazza degli arcipelaghi, chiediamo al nostro Sindaco se questa realtà è stata considerata e soprattutto se con le valanghe di milioni di euro che si stanno riversando sulla nostra città è stata prevista la realizzazione di un bagno pubblico riservato agli sportivi (con tessera, a fronte del pagamento di una modesta contribuzione annuale o con un gettone) e docce anche per le donne.

Andrebbe bene anche l’acqua fredda (anziché gelida) perché, ci rendiamo conto, calda sarebbe chiedere troppo”. La proposta è stata, sin da subito, ben accolta da molti commentatori: “È un’idea bellissima”, “è stato molto pubblicizzato il concetto di Cagliari come “palestra a cielo aperto”. Questo tuo suggerimento andrebbe proprio a sposare quell’indirizzo. Speriamo che la tua voce venga ascoltata” si legge.

 

 


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