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Due Tac nuove di zecca, acquistate spendendo vari milioni: una finita al Microcitemico e l’altra al Brotzu. Unite da una particolarità: sono entrambe inutilizzate. “Tra costo del macchinario e spese accessorie ci aggiriamo sui cinque milioni di euro di fondi europei”, attacca il segretario provinciale della Fials, Paolo Cugliara. Entrambi i macchinari, stando alla denuncia del sindacato, non vengono mai – o quasi – utilizzati: “Quello del Microcitemico è fermo da sempre, e gli effetti sono devastanti. Lì sono infatti ricoverati molti bambini che soffrono di patologie complesse, non ultime quelle tumorali. Quando hanno bisogno di fare qualunque accertamento diagnostico che richieda l’utilizzo della Tac devono essere trasportati con l’ambulanza sino all’Oncologico, con tutti i gravissimi rischi che ne conseguono visto che sono immunodepressi e prendono farmaci. Hanno le difese immunitarie basse, sottoporli a trasporti vuol dire correre dei pericoli”.
L’altra Tac che sta quasi sempre a prendere polvere è al Brotzu: “Si tratta di un tomografo costato un milione e mezzo di euro di fondi europei. Non si sa perché ma è inutilizzato, le rarissime volte che viene messo in funzione è quando finisce ko la Tac principale”, afferma Cugliara, che striglia la Regione: “L’assessore alla Sanità, Arru, deve verificare quanto prima questa situazione e trovare delle soluzioni, situazioni di questo tipo non sono più tollerabili in una sanità sarda che continua a vivere un periodo molto travagliato”.
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