Cagliari, murale degli studenti nella scuola di piazza Giovanni XXIII: “Il Cima abbraccia il clima”

I ragazzi e l’artista hanno intrapreso un’operazione di riqualificazione di un edificio della fine degli anni ‘50 restaurando le porte ispirandosi all’arte (Sciola, Botticelli, Giotto, Fontana) alla letteratura (Victor Hugo e Alda Merini), all’ecologia (immagini di fiori, piante, natura) e al civismo (la lotta al bullismo)


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All’interno il recupero e la valorizzazione di spazi e porte, all’esterno un murale di grandi dimensioni: sono i risultati del laboratorio “A scuola di arte” che saranno presentati l’8 giugno, alle ore 13.15 nei locali della Scuola Secondaria di primo grado “Antonio Cima” in piazza Giovanni XXIII.

Il murale, recante lo slogan “Il Cima abbraccia il clima”, da qualche giorno, fa bella mostra di sé sulla facciata posteriore della scuola. Lo hanno realizzato gli studenti dell’Istituto insieme a un’artista, loro ex docente. L’interessante operazione di incontro fra arte, insegnamento e presa di coscienza delle delicate questioni ambientali è il risultato di una consolidata sensibilità verso problematiche oggi drammaticamente attuali.

“A scuola di arte” è il nome del progetto in cui la coordinatrice, Rosaria Straffalaci, ha messo a disposizione dei ragazzi, privilegiando quelli con bisogni educativi speciali, le sue capacità e le sue abilità. Oltre alle porte, è stato realizzato sulla facciata posteriore dell’Istituto, quella che guarda verso il Parco della Musica, un murale frutto del lavoro dell’artista e degli allievi della Scuola Secondaria di primo grado, ragazzi dagli undici  ai quattordici anni.

L’operazione, realizzata nel corso dell’anno scolastico e conclusa pochi giorni fa, è stata resa possibile dall’impegno e da un finanziamento dell’Istituto Comprensivo “Santa Caterina, del quale il “Cima” fa parte. E non si è limitata al murale sul clima: i ragazzi e l’artista hanno intrapreso  un’operazione di riqualificazione non solo degli spazi esterni ma anche di quelli interni di un edificio risalente alla fine degli anni Cinquanta restaurando le porte del piano terra e del primo piano, ridipinte ispirandosi  all’arte ( da Pinuccio Sciola a Botticelli, Giotto, Fontana…) alla letteratura ( da Victor Hugo a Alda Merini), all’ecologia (prevalenti le immagini di fiori, piante, natura) e al civismo (la lotta al bullismo).

Si tratta del proseguimento di azioni, quali il recupero, il riutilizzo e il riciclo dei materiali, che da anni identificano il “Cima”, impegnato nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente, a iniziare da quello vissuto quotidianamente: la scuola e il quartiere.  Sotto la regia della professoressa Straffalaci gli allievi sono stati guidati alla realizzazione delle opere utilizzando varie tecniche: dalla carteggiatura alla decapatura, dal decoupage allo studio del lettering, per concludere con le finiture a regola d’arte. Da notare che le attività svolte si sono basate sulla didattica attiva e inclusiva, sull’apprendimento esperienziale e collaborativo, con particolare attenzione nei confronti delle alunne e degli alunni con bisogni educativi speciali, valorizzando le competenze, le inclinazioni e i vissuti relazionali di tutti.


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