Assemini, la rivincita di Mario Puddu: sindaco per la seconda volta

Sindaco per la seconda volta, a distanza di una settimana dal ballottaggio che ha sancito la sua nomina come primo cittadino, a Casteddu Online racconta programmi e progetti per rilanciare una delle città più importanti di tutta la Sardegna.


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La rivincita di Mario Puddu: sindaco per la seconda volta, a distanza di una settimana dal ballottaggio che ha sancito la sua nomina come primo cittadino, a Casteddu Online racconta programmi e progetti per rilanciare una delle città più importanti di tutta la Sardegna: “Riqualificare e rivalorizzare partendo dalla base, sono molto felice, sono stati anni molto difficili ma non ho mai perso la serenità bensì ho accumulato tanta energia, tanta forza grazie alle persone che mi sono state vicine e quest’ultimo attestato, ricevuto dagli elettori, mi riempie ulteriormente tramutandolo in voglia da esprimere sul lavoro. Ho la responsabilità e il senso di dovere di restituire ai cittadini la fiducia che mi hanno accordato, sperando di fare come prima o più di prima, nel senso che non voglio ripetere ciò che ho fatto ma, addirittura, migliorare”.
Classe 1972, sostenuto da liste centriste e civiche, ha primeggiato, sin dal primo turno, sia sul pentastellato Corrias che nei confronti della rappresentante di Fratelli d’Italia Muscas: una corsa, senza ostacoli, una vittoria ampiamente preannunciata che mira a far risorgere la città piombata quasi nel silenzio in questi ultimi anni. 
Sindaco Puddu, Assemini, una città dalle mille potenzialità, era uno dei centri più importanti di tutto il Sud Sardegna, importante riferimento sia dal punto di vista lavorativo, commerciale e di intrattenimento per i giovani. È indiscusso il fatto che negli ultimi anni abbia perso questa “fama”, sembra sia diventata una città “dormitorio”, ossia ambita solo perché vicina a Cagliari e, quindi, privilegiata per chi cerca casa, soprattutto, in affitto. Come intende procedere per valorizzare al meglio il comune e farlo brillare come in passato?
“Sì è vero Assemini è ancora uno dei comuni più importanti per una miriade di motivi. Come per la zona industriale è ancora tutto lì, negli ultimi anni ha perso un po’ di vigore, di brillantezza e, quindi, adesso sembra una città dormitorio perché non si sta sviluppando, non risultata al passo con i tempi. Il problema grosso è che oltre a una carenza di servizi sono mancate anche le cose essenziali: è chiaro che quando si vede che le promesse fatte nell’ultima campagna elettorale non sono state mantenute e si aggiungono strade e marciapiedi in uno stato abbastanza pietoso, servizi comunali inefficienti dove, per esempio, tanti  ritardi per la carta d’identità, occorrono circa 4-5 mesi per averla, i funerali che si svolgono solo pochi giorni alla settimana, sono dinamiche che non si aspettano da un comune come Assemini. Per non parlare dello sviluppo urbanistico che non c’è stato, un centro storico che lascia desiderare, sembra abbandonato. Prima di tutto intendo mettere mano alla macchina amministrativa burocratica poiché nulla si fa senza l’apparato comunale, identificare quali e dove sono le lacune e le richieste degli uffici. Partiamo dalle basi, quindi, e subito un piano di risistemazione di strade e marciapiedi, abbattimento delle barriere architettoniche e poi, pian piano, uno studio sul PUC che va assolutamente variato, adeguato sia per le zone nuove che residenziali e artigianali, non ancora nate, e per il centro storico”. 
Una partenza sprint, dunque, il neo sindaco appena insediato ha le idee ben chiare e subito un piano per strade, marciapiedi, “alcune piazze, zone ed edifici comunali come l’Angy Village che ora è abbandonato e che era un luogo di ritrovo per tutti gli asseminesi”. Tanto il da farsi, occorre una programmazione che coinvolgerà anche i parchi: “Abbiamo detto che li avremmo resi più fruibili, accessibili da parte di tutti e molti di questi anche attrezzati per le attività sportive. C’è inoltre una zona, quella di via Coghe, che ha necessità di essere rivalorizzata o valorizzata, perché forse non lo è mai stata: va collegata con il resto della città”. 
La viabilità, incroci pericolosi, esempio corso Africa – via Piave, nelle ore di punta è una sorta di “roulette russa” riuscire a superarlo indenni: ha in programma una rivisitazione anche della viabilità in generale? “Riprenderemo il discorso della sicurezza interna, dossi e autovelox verranno collocati perché è vero che durante le ore del giorno, e in particolare quelle della notte, le strade interne molto spesso vengono scambiate per un autodromo.
Per quanto riguarda la Ss 130 abbiamo sempre parlato dell’importanza di quest’opera: è commissionata dal presidente Solinas si immagina il commissariamento per rendere le cose più veloci e noi non possiamo far altro che sollecitare affinché venga al primo posto perché è un’opera fondamentale. Abbiamo sempre avuto le idee chiare, ad Assemini abbiamo due semafori che limitano gli incidenti come purtroppo accadono a Elmas e a Decimomannu però è anche vero che, come in corso Africa, c’è ancora un ingresso ed è un pericolo. Bisogna, quanto prima, cominciare con l’opera e sarà mia premura sollecitare affinché la Regione, Anas è pronta, accelleri poiché ne va della linearità della percorribilità ma soprattutto della salute di chi la percorre”.
Aspetto politico: domande un po’ scomode, forse, ma doverose, quindi una riflessione sui 5 Stelle e sul Partito Sardo d’Azione.
“Del partito che ha ora come rappresentante Conte ho rispetto, i vecchi “grillini” non esistono più. Il Partito Sardo d’Azione? Ho sempre avuto rispetto ma da quando ha preso la direzione con la Lega, e tutto quello che ne è derivato, il mio rapporto è sempre di rispetto ma di netta distanza da loro. L’endorsement è stato semplicemente tra Puddu e Corrias, mi hanno preferito, ma non ho mangiato su quel piatto. Se mi hanno votato lo apprezzo, ho apprezzato il gesto, e se qualcuno dovesse pensare che io abbia avuto una grande mano d’aiuto da loro rispedisco la questione al mittente e dico che non è stato così”. 
Una vittoria annunciata la sua, scontata, i cittadini sono stati ben chiari alle urne: un segnale forte che vogliono decisamente il cambiamento?
“La mia nomina è stata annunciata, scontata? Non lo so, anzi: qualcuno a inizio campagna elettorale mi ha sottovalutato e mi ha snobbato quindi la verità, forse, sta sempre in mezzo e, comunque, l’hanno rivelata i cittadini alle urne. Il cambiamento? Si, oppure una ripresa di discorso con Mario Puddu e la sua amministrazione che dal 2013 al 2018 ha ottenuto risultati mai visti, sia in termini di opere che ottenuti in campo elettorale. Non era mai accaduto che un’amministrazione si fosse riconfermata alla guida di Assemini e quando i 5 Stelle hanno vinto nel 2018 è stato soprattutto in virtù del lavoro svolto dalla mia amministrazione. Il cambiamento si, certo, rispetto all’ultima giunta Licheri ma di sicuro i cittadini hanno detto che volevano il ritorno Mario Puddu come sindaco visto che anche la lista civica che porta il mio nome è il partito più forte di Assemini ed è un motivo di orgoglio e di grande responsabilità”.
Tanta “carne sul fuoco”, insomma, senza, però, la paura di bruciarla poiché l’organizzazione è alla base del progetto di Puddu per ridar vita ad Assemini: idee ben chiare e precise e una stretta collaborazione con amministrazione e cittadini al fine di omogeneizzare, sviluppare e concretizzare il lavoro da svolgere.


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