È uno dei duecento lavoratori sardi – ottocento in tutta Italia – che sta vivendo, sulla sua pelle, la procedura del licenziamento portata avanti dalla Sirti, società che opera in subappalto per la Telecom. Alberto Mascia, sessantatreenne, è a pochi passi dalla pensione: “Mi mancano tre anni, se confermeranno il licenziamento non so proprio cosa fare. Sono sposato e ho due figli, il mio è l’unico stipendio che entra in casa, 1700 euro al mese”, spiega, sconsolato, Mascia.
“Mi metterò due galline o due pecore per fare latte, anche se, vedendo come stanno andando le cose”, e il riferimento è alle proteste dei pastori sardi, “manco quello si può più fare. Lancio un appello alla Telecom, continui a garantirci i posti di lavoro”.











