Conad-Auchan, “tagli in arrivo: chiesta cassa integrazione per 435 lavoratori sardi”

La lettera ufficiale inviata dall’azienda ai sindacati e al ministero del Lavoro. Nell’Isola rischiano di essere coinvolti centinaia tra commessi e cassieri


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Diventa sempre più infuocata la “partita” per l’acquisizione di Auchan, ha chiesto la cassa integrazione per centinaia di dipendenti. La lettera, inviata ieri a sindacati e ministero del Lavoro, parla chiaro: sei pagine, firmate dal presidente di Margherita Distribuzione Antonio Brianti, dove si annuncia la “stretta” per migliaia di lavoratori in tutta Italia, Sardegna inclusa. Nella lettera si legge che “a livello di Gruppo Margherita, l’andamento del mercato italiano ha mostrato negli ultimi anni un progressivo trend negativo, in termini di volumi di vendita, di quota di mercato e di redditività, che ha interessato tutta la rete distributiva e l’andamento complessivo dell’intero Gruppo”. Ecco perché “nell’ambito dell’operazione Auchan-Conad” la società intende “avviare la procedura di consultazione prevista ai sensi e per gli effetti dell’articolo 24, decreto legislativo 148/15, per effettuare l’esame congiunto previsto per l’adozione degli strumenti di integrazione salariale e sostegno al reddito del personale interessato dalla situazione di grave crisi in cui versa la Società”. Vale a dire, cassa integrazione. Una scelta che, stando a diversi rumors provenienti dai sindacati, riguarderebbe tutti e quattro gli ipermercati “ancora con l’insegna Auchan. Su 725 lavoratori, il sessanta per cento sono 435 che saranno tagliati e mandati a casa”. Nelle prossime ore, sulla vicenda, verrà diramata una nota unitaria a firma Cgil, Cisl e Uil.

 

 

Intanto, per conto di Conad rete del Tirreno, contattato da Casteddu Online, parla il direttore Michele Orlandi: “Tra pochi giorni avremo la risposta dell’Antitrust in merito all’acquisizione, o meno, dei quattro ipermercati sardi. Dire cifre esatte legate alla cassa integrazione, ora, è un po’ azzardato perchè sarà possibile fare i conti esatti solo dopo la risposta dell’Antitrust”.


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