Orosei, incidenti nelle cave: la Cgil lancia l’allarme

Il sindacato: “Se incidenti così gravi accadono in una realtà organizzata come quella di un distretto è evidente quanto sia potenzialmente rischiosa la sicurezza dei lavoratori in tutte le altre attività del settore”. 


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In sette mesi due lavoratori sono morti e uno è rimasto gravemente ferito ieri nel distretto del marmo di Orosei: “E’ purtroppo evidente – ha detto Carmelo Farci, componente per la Cgil del Comitato regionale di coordinamento per la salute e sicurezza nei luoghi lavoro – che il settore espone quotidianamente i lavoratori a rischi altissimi e che il tema della prevenzione così come quello dell’attività ispettiva su cave e miniere sta mostrando le sue falle”. Per questa ragione il sindacato reitera l’appello agli organi competenti: “anche per il 2014 l’attività ispettiva nelle attività estrattive di cave e miniere svolta dall’assessorato all’Industria attraverso un Ufficio dedicato, è ridotta ai minimi termini – ha detto Farci – perciò chiediamo al nuovo assessore se non sia possibile fare uno sforzo in più, proprio in riferimento ai rischi a cui sono esposti i lavoratori nelle 755 attività del comparto (fonte assessorato) sparse per la Sardegna.

Il sindacato fa notare che se incidenti così gravi accadono in una realtà organizzata come quella di un distretto è evidente quanto sia potenzialmente rischiosa la sicurezza dei lavoratori in tutte le altre attività del settore: “Partendo da Orosei si potrebbero organizzare, anche attraverso sinergie tra le imprese e gli assessorati all’Industria e al Lavoro, nuove e più intense attività di Formazione per prevenire gli incidenti, creando un sistema da estendere a tutto il settore, ma resta comunque aperto il problema delle attività ispettive che devono essere incrementate da subito”.

Il Piano operativo di vigilanza con gli obiettivi dei soggetti coinvolti nella vigilanza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro del Comitato regionale, prevede invece “un’attività ispettiva modesta, ulteriormente ridotta rispetto al 2013, palesemente sotto dimensionata rispetto alle reali esigenze del settore estrattivo, in relazione ai compiti di istituto attribuiti al Servizio dalla normativa vigente”. In effetti, nelle previsioni di bilancio 2014 emerge che “il budget possibile sarà presumibilmente inferiore a quello fissato nel 2013” (12 mila euro).

“Il tema della sicurezza nel lavoro è prioritario per il sindacato – ha concluso Carmelo Farci – non possiamo permetterci carenze o risparmi, e soprattutto non possiamo abbassare il livello di guardia in una regione in cui il numero degli infortuni e incidenti mortali resta altissimo nonostante il crollo dell’occupazione”.