“Dov’era Massimo Zedda mentre il suo centrosinistra con Arru smantellava gli ospedali con questa riforma sanitaria?”

Dopo l’attacco di Zedda ad Arru, il consigliere regionale di Fi Edoardo Tocco lo accusa su Fb: “Curioso che adesso il candidato del Pd attacchi in questo modo un assessore dell’attuale Giunta di centrosinistra, che quindi appartiene alla sua coalizione. Dov’era negli ultimi cinque anni, mentre veniva attuata la deleteria riforma sanitaria che ha creato disastri in tutta la Sardegna? Non ho mai sentito commenti negativi mentre il Brotzu veniva smantellato, le liste d’attesa diventavano infinite, i piccoli presidi sparsi nel territorio venivano totalmente ridimensionati…”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“Dov’era Massimo Zedda mentre il suo centrosinistra con Arru smantellava gli ospedali con questa riforma sanitaria?”. Dopo l’attacco di Zedda ad Arru, il consigliere regionale di Fi Edoardo Tocco lo accusa su Fb: “Secondo il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, l’attuale assessore alla Sanità ‘difficilmente verrà eletto in Consiglio regionale, se lo sarà non finirà mai in commissione sanità’.
Mi spiace che Massimo Zedda, con cui per altro ho un buon rapporto, ignori le elementari regole che disciplinano i rapporti tra le più importanti istituzioni sarde. Lo informo del fatto che il Consiglio regionale è un organo indipendente, e non potrà decidere certo lui, nella remota, anzi impossibile ipotesi in cui diventasse presidente della Giunta, chi farà parte di una Commissione o dell’altra. E’ tra l’altro curioso che adesso il candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra attacchi in questo modo un assessore dell’attuale Giunta di centrosinistra, che quindi appartiene alla sua coalizione. Dov’era negli ultimi cinque anni, mentre veniva attuata la deleteria riforma sanitaria che ha creato disastri in tutta la Sardegna? Non ho mai sentito commenti negativi da parte del centrosinistra in questi anni, mentre il Brotzu veniva smantellato, le liste d’attesa diventavano infinite, i piccoli presidi sparsi nel territorio venivano totalmente ridimensionati, e mentre si gestiva la Sanità attraverso scelte calate dall’alto, mettendo da parte la meritocrazia”.


In questo articolo: