Zero taxi all’aeroporto di Cagliari e decine di passeggeri per strada: benvenuti nel terzo mondo

Le incredibili scene documentate quotidianamente dai passeggeri confermano la triste realtà di una città incapace di garantire servizi degni della meta turistica che dice di essere. Il problema taxi nel capoluogo esiste da sempre, ma nessuno interviene. Così come nessuno si muove per introdurre navette che garantiscano il trasporto di chi atterra in piena notte per colpa dei ritardi di Ita e di una continuità territoriale fallimentare sotto tutti i punti di vista.


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“00:44 Elmas. Ita da Milano in ritardo spaventoso e all’arrivo taxi inesistenti e trasporto pubblico pure. Avanti così che va tutto bene”. Il post questa volta è firmato dall’ex presidente della Regione Pigliaru, ma potrebbe essere di chiunque, perché chiunque prima o poi ha dovuto fare i conti con quella che a Cagliari è una realtà mai affrontata: la cronica carenza di taxi, soprattutto di notte. Guardate la foto: decine di passeggeri atterrati in piena notte perché in ritardo con un volo Ita, a causa di una continuità territoriale fallimentare sotto tutti i punti di vista, e nessun taxi in vista. Di navette, poi, manco a parlarne. Proprio ieri, il papà di Manuel Incostante, uno dei ragazzi sopravvissuti alla tragedia di domenica mattina costata la vita a quattro giovanissimi, ha riferito il racconto di suo figlio dal letto dell’ospedale, e cioè che i ragazzi quella notte hanno provato a chiamare un taxi per garantire un passaggio in sicurezza alle ragazze ma che di taxi non c’era neanche l’ombra. Come al solito.
Tornando all’aeroporto, Pigliaru continua e solleva un altro problema: “Non ho usato la mia macchina per andare in aeroporto perché l’ultima volta, alle 6 del mattino, ho rischiato di perdere il volo per totale assenza di parcheggi. Quindi, mai più in macchina. E ora questo. Trappola perfetta. E Sogaer fa? Mi dicono che la scena della foto si ripete spesso di questi tempi. Un aeroporto che funziona il problema lo affronta, giusto?”, conclude il docente universitario.
Una situazione assurda e inaccettabile per una città che si racconta come turistica, porta del Mediterraneo, crocevia di visitatori e poi non riesce a garantire neanche un taxi. Nè ai residenti né ai turisti.


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