Zedda e Massidda, giocare a Lego significa non rispettare i cittadini

L’editoriale di Paolo Casu


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di Paolo Casu

Leggendo gli articoli giornalistici di diversi quotidiani locali, parrebbe che molti di questi giornali, abbiano già deciso di “ipotizzare” forse con un incauto quanto prematuro anticipo, una sfida elettorale finale su Cagliari, che dovrà avvenire da qui a cinque mesi, tra il Sindaco uscente Massimo Zedda e lo sfidante Piergiorgio Massidda, che forse, gioverebbe però ricordare, non è l’unico sfidante a essere in corsa, per la carica a Sindaco di Cagliari. Mi permetto di fare notare un piccolo ma importantissimo particolare, che molti giornalisti si ostinano a eludere, direttamente legato al distacco sempre più marcato e  causato dal comportamento degli esponenti dei classici  Partiti Politici sia attualmente o in un passato recente legati sia  Zedda che a Massidda,  tra la Società Civile e la Classe politica attuale. Oggi, abbiamo assistito a un futile, quanto sciocco battibecco tra Zedda e Massidda che, di sicuro ha fatto riemergere quanto la “piccola politica” stia cadendo sempre più in basso, tra personalismi e contrapposizioni pre-elettorali che, davvero poco assai, interessano alla gente comune, che vive di problemi e di quotidianità.

Se Massimo Zedda, ha dichiarato nell’articolo apparso sul quotidiano “Unione sarda” di non nutrire alcuna preoccupazione  verso i suoi avversari, sbaglia di sicuro, perché il giovane-vecchio Sindaco di Cagliari, bene farebbe a ricordarsi, che dietro ogni singolo altro candidato ci sono “veri programmi e vere proposte  condivise e volute da altri cittadini cagliaritani. Bene farebbe invece,  il Sindaco Zedda, a scendere velocemente dalloscranno Istituzionale, magari in primis, iniziando a rivedere lo stesso suo curriculum vitae, pubblicato per trasparenza nello stesso sito del Comune di Cagliari,  e modificando le notizie relativamente alla sua formazione con i titoli che per lui e soltanto per lui risultano essere  diciotto esami universitari, con quello reale della Laurea o del Diploma, così come è nella Vita reale per qualsiasi giovane e meno giovane comune mortale.  

Ridurre il tutto a futili giochi di “lego” mentre i nostri giovani continuano a restare disoccupati e molte delle nostre famiglie continuano a patire la fame, significa non avere rispetto dei nostri concittadini.

Ma se da un lato Zedda, dimostra estrema sicurezza e borea da vendere nel non considerare i “suoi avversari”, dall’altro lato il candidato PerGiorgio Massidda,  provocando Zedda ed essendosi lui stesso eretto autonomamente a paladino naturale civico del futuro di Cagliari e dei Cagliaritani, continua a  scordarsi di dire che non soltanto Zedda è un Politico di Professione, peraltro come dallo stesso Sindaco Zedda  dichiarato nel suo curriculum vitae, ma lo è anche lo stesso Massidda, attraverso la sua  militanza in Forza Italia per tre legislature alla Camera e quasi due al Senato e con il Vitalizio che lecitamente percepisce dal nostro Parlamento.

Personalmente, pur non accusando nessuno, ma da umile e “non considerato Candidato a Sindaco”, vorrei invece consigliare a questi Signori, di inserire nei loro programma elettorali, al primo punto, come ho fatto io e i nostri candidati di “INSIEME ONESTAMENTE PER CAGLIARI” la creazione di un Fondo di Bilancio per il finanziamento di nuovi posti di lavoro per i giovani e i meno giovani disoccupati Cagliaritani , attraverso il denaro dei nostri  Politici. Come ? Attraverso l’Abolizione dell’Indennità di Sindaco, Assessore, Presidente del Consiglio e la riduzione delle Commissioni Consiliari Permanenti, retribuite con gettone di presenza,  al numero massimo di tre.

Nel mio  programma vi è riportata  la cifra esatta dei soldi così risparmiati e credetemi che di posti di lavoro ne escono davvero tanti. Se poi qualcuno volesse rinunciare a Indennità Parlamentari e Vitalizi, sappia che fin da ora avrebbe tutta la mia considerazione e il mio rispetto.

Un Consiglio; Zedda e Massidda inizino seriamente a considerare gli avversari Politici, perché da parte mia non ho nessuna intenzione di stare a guardare, ne di fare sconti a nessuno, mentre qualcuno vuole giocare con la vita dei nostri concittadini.


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