Zedda, doccia fredda dalla sinistra: Si, Rifondazione e Comunisti puntano su un progetto alternativo

Il no della sinistra sarda alla coalizione di Pigliaru che dovrebbe sostenere anche Zedda: “la valutazione negativa sul governo regionale degli ultimi cinque anni e sulle scelte da esso compiute relativamente alla sanità, all’urbanistica, all’assetto degli enti locali, alla legge elettorale e in generale alle prospettive per la Sardegna


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

I segretari regionali del Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e del Partito Comunista Italiano hanno “preso atto della deriva populista e reazionaria fomentata dalle destre e hanno altresì condiviso la valutazione negativa sul governo regionale degli ultimi cinque anni e sulle scelte da esso compiute relativamente alla sanità, all’urbanistica, all’assetto degli enti locali, alla legge elettorale e in generale alle prospettive per la Sardegna anche nel quadro dei rapporti con lo Stato italiano e con l’Europa”. Da qui la decisione delle tre sigle di sinistra: “Abbiamo convenuto sulla necessità di costruire un’alternativa politico-programmatica a partire dall’unità delle forze di sinistra e autonomiste, aperta all’associazionismo e ai movimenti, per proporre un nuovo progetto per la Sardegna alternativo e in netta discontinuità con il passato, che assuma come base la questione del riequilibrio di tutti i territori della Sardegna dal punto di vista economico e sociale, con particolare attenzione alle politiche su lavoro (in particolare occupazione giovanile), ambiente, salute e assetti istituzionali. Su tali contenuti le tre forze intendono convocare, in tempi brevi, un’assemblea regionale aperta a tutti i soggetti già citati per approfondire e definire i principali obiettivi programmatici e le eventuali possibili alleanze”.


In questo articolo: