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Dopo lo sgombero dall’ex zuccherificio giacciono ancora rottami e spazzatura, una discarica a cielo aperto a due passi dal centro abitato, un onere, per la bonifica, di decine di migliaia di euro a carico dei contribuenti. Sollecito da parte della minoranza, “Liberi per Villasor”, che a fine maggio ha presentato una interrogazione in consiglio. Ma, al momento, niente si è ancora mosso per rimuovere la discarica abusiva. È passato oltre un anno da quando il sindaco Massimo Pinna aveva firmato l’ordinanza di sgombero dai locali adiacenti all’ex industria dello zucchero, ricco patrimonio negli anni’90, poi chiusa, come è accaduto per tante altre realtà. Nel corso degli anni gli edifici che delimitano i confini dello stabilimento sono stati occupati, abusivamente, un regno di degrado e immondizia, atti vandalici, e non solo, hanno contrassegnato per anni la zona. Off limits, insomma, addentrarsi nel quartiere era la prerogativa per tutti coloro non in cerca di guai sino alla presa di posizione, cercata da tempo, e attuata a marzo 2023 per “riappropriarci delle palazzine nel segno della legalità, ristrutturazione degli edifici e riqualificazione delle aree circostanti, in modo da assegnare gli appartamenti a chi ne avrà i requisiti e il diritto, valorizzando e ridando decoro e dignità a tutta la zona di Santa Vitalia, nonché a tutta la comunità di Villasor” aveva comunicato Pinna. Da allora vigilanza continua e accessi murati per evitare nuove intrusioni da parte di chi, per svariati motivi, casa non possiede. Quel che è rimasto, però, è una distesa di detriti, cumuli di immondizia, carcasse di automobili e quant’altro. Il degrado, insomma, di anni di illegalità. La minoranza preme perché la bonifica venga effettuata presto, senza tergiversare ancora per troppo tempo, ma i costi salati per ripulire il luogo fermano ogni qualsiasi buona intenzione, almeno per il momento, ancora, sino a quando tutte le risorse non saranno disponibili per ripulire dove l’inciviltà ha primeggiato senza regole. Intanto, come dimostrano le immagini pubblicate dall’ex sindaco Efisio Pisano, sanitari usati, resti di elettrodomestici, bustoni neri, macchine, ruote, furgoni e, addirittura, roulotte, giacciono tra alberi e sterpaglie, in luogo abbandonato, a due passi dalla chiesetta di Santa Vitalia, tanto amata dai cittadini, che raccontano di un vissuto con il quale Villasor non vuole avere più niente a che fare.