Via Castelli, l’altra faccia della città: eternit, sporcizia e degrado

Quel budello di strada tra via Maglias e le facoltà universitarie di Piazza D’Armi. In via Castelli da tanti anni il tempo s’è fermato e ha lasciato i segni indelebili, tra degrado, abbandono e rabbia dei cittadini di Tuvumannu


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«C’è una parte di Cagliari che è diventata il “fiore all’occhiello” dell’Amministrazione Comunale (vedi Lungomare Poetto) e una parte dimenticata dalle Istituzioni, dove vivono nel degrado più assoluto persone umili, povere ma dignitose che non sanno come “sbarcare il lunario”. A quest’ultima, appartiene il rione di Via Castelli e le immagini seguenti sono eloquenti e non hanno bisogno di commenti».

E’ lo sfogo pungente del Comitato San Michele e dintorni, che (per voce di Claudio Mudu), s’è fatto portavoce dell’eco di proteste dei residenti, a Tuvumannu. Transenne, buche in mezzo all’asfalto, perdite idriche e sporcizia, senza tralasciare eternit, rimasugli di cantiere e via discorrendo. Agli abitanti e ai tanti cagliaritani, è piaciuta l’opera risolutiva stradale, dove per anni il “tappo” tra via Maglias e l’ingresso di via Castelli, costituiva un disagio enorme, ma non basta. Dai citofoni la gente ha poca voglia di parlare, stanca delle solite promesse non mantenute, tra quei palazzoni color verde pallido dove abitano un centinaio se non poco più, di famiglie. Dispiace, fa stizza, dove si fa tanto nel parlare di aree recuperate, valorizzate ed abbellite, ma quì il tempo s’è fermato. Non vi è alcuna fermata d’autobus, se non le linee circolari del Ctm in via Maglias, dinnanzi alle facoltà e all’altra faccia storica di Tuvixeddu: quì, a Tuvumannu, c’è quel sottile cerchio di quartiere inghiottito in mezzo ai due quartieri, Is Mirrionis e San Michele. Per ora è tutto o quasi, i cittadini di via Castelli aspettano fiduciosi.