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“La Gpr Security contesta integralmente quanto sostenuto da Piergiorgio Piu della UGL. In particolare, si evidenzia innanzitutto come la predetta UGL abbia intentato la propria azione sindacale – che consideriamo assolutamente infondata – su tutta la nostra organizzazione del personale, pur avendo, salvo errori, solo n. 4 iscritti nel settore “portierato”, in un ns. organico complessivo di n. 85 (tra portieri e G.P.G.), e non essendo neppure firmataria del CCNL applicato. Non si comprende neppure perché, trattandosi di attività di “portierato”, la predetta O.S. invii tutte le proprie rimostranze anche alla Prefettura, organo deputato e competente per la diversa attività di vigilanza. Sull’incompatibilità del Sig. Lecis Antonello abbiamo già scritto e non riteniamo di dover replicare ulteriormente, se non rilevare che tale Rappresentante Sindacale, per quanto già segnalato, lo riteniamo inidoneo ed incompatibile a tenere rapporti sindacali con la ns. azienda. Inoltre, osserviamo come un’importante O.S. come la UGL, che dovrebbe avere la funzione precipua di proporre soluzioni e non solo quella di effettuare segnalazioni sui giornali locali contro la GPR Security S.r.l., non risulterebbe, sempre salvo errore, si sia mai attivata presso le Stazioni Appaltanti Pubbliche, con le quali la stessa G.P.R. Security S.r.l. intrattiene sereni rapporti contrattuali, per evitare ritardi nei pagamenti delle forniture dei servizi in appalto, che si possono e potrebbero riverberare sui lavoratori, compresi i citati 4 iscritti della suddetta UGL. Peraltro, la ns. Società opera seriamente e correttamente sul territorio da molti anni e non è ammissibile che l’immagine venga messa in discussione con affermazioni certamente non condivisibili. Tra l’altro, le forme di critica sono illegittime quando trasmodino in forme eccedenti il collegamento strumentale alla manifestazione di un dissenso ragionato per risolversi in una aggressione gratuita e distruttiva dell’immagine dell’impresa sul mercato. Non si comprendono, infatti, i continui articoli sui giornali, in luogo di una normale interlocuzione sindacale. Aggiungasi che diamo lavoro a molti sardi e stiamo cercando di resistere alla concorrenza delle imprese del continente che, da un po’ di tempo a questa parte e non se ne comprendono i motivi, stanno occupando il mercato sardo. Di certo, l’azione sindacale della UGL non prende in considerazione questa situazione e non ci pare faccia gli interessi del ns. territorio. Per il resto non abbiamo che da richiamare quanto già scritto in precedenza e ciò non preclude incontri sindacali, che, però, abbiano contenuti concreti e sulla base di posizioni obiettive.”