
Mancano 130 agenti nell’organico della polizia penitenziaria del Carcere di Uta, numerosi impiegati e il reparto 41 Bis ancora da completare.
Per andare a regime nel carcere di Uta si deve completare la struttura che deve ospitare il 41 BIs dove i lavori sono stati sospesi. Ma si attende che arrivino anche 130 agenti che mancano nell’organico. Per il Carcere di Uta, nuovo di zecca sulla carta, si deve attendere quindi ancora parecchio tempo perchè funzioni veramente a regime normale e non siano sottoposti a stress gli operatori che devono sopperire alla mancanza di tante unità nell’organico. Da non sottovalutare anche i collegamenti che non sono ancora soddisfacenti e che creano tanti problemi ai parenti dei detenuti che non sono motorizzati.
“La ditta che ha costruito l’istituto è fallita,” ha spiegato il direttore del Carcere di Uta Gianfranco Pala “il 41 Bis è la parte più grossa mancante ma non sono stati completati anche altri lavori.
L’altro settore è completo e ospita 600 detenuti con reparto femminile e centro clinico.”
Nel nuovo carcere non mancano i lavori che i reclusi possono svolgere all’interno, ma molti lavorano all’esterno: “Ci sono 40 detenuti che lavorano all’esterno” Ha continuato il direttore del carcere “Il personale purtroppo è insufficiente, sia come polizia penitenziaria, sia come operatori amministrativi. Come organico siamo sotto di circa 130 unità ma abbiano carenze anche nel settore amministrativo e ragioneria. Purtroppo è una situazione per lo Stato abbastanza seria e non siamo l’unico settore che ha queste carenze perché i concorsi sono bloccati, la gente va in pensione e non viene sostituita.”
Per quanto riguarda i collegamenti Gianfranco Pala a confermato che stanno migliorando ma non sono ancora insufficienti.
Insomma un quadro non allarmante quello dipinto dal direttore Gianfranco Pala ma preoccupante perché la mancanza di 130 persone nell’organico della polizia penitenziaria vuol dire sottoporre a lavori supplementare con turni extra e impegnativi gli attuali agenti in forza addetti al controllo dei detenuti ma anche ai loro spostamenti per udienze etc. Guardate il video con l’intervista.