Una visita cardiologica a Cagliari? “C’è posto a ottobre, 45 giorni di attesa per un controllo ginecologico”

L’impegnativa del medico di famiglia per un controllo al cuore o all’utero? Rischia di sbiadire, nell’attesa di incontrare i dottori di uno degli ospedali cagliaritani. Dal Cup la triste verità: posto sicuro al Binaghi tra 5 mesi, tutto sold out al Policlinico. E, incrociando le dita, è possibile entrare in un reparto di Ginecologia il sei luglio: “Questi sono i tempi, le disponibilità le danno gli ospedali”


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Impegnativa standard, la classica “priorità programmabile”, come la definiscono gli stessi operatori del Centro unico di prenotazione. La firma è del medico di famiglia, che dà il via libera a una visita ai reni o all’utero. Non ci sono urgenze, certo, e l’età non conta: puoi essere un trentenne o una settantenne, i tempi della sanità non sono un fattore anagrafico ma, a Cagliari e nell’hinterland, solo di spazi disponibili. E così, basta una telefonata per scoprire, promettendo di richiamare in seguito per fornire i codici esatti delle impegnative, che al Policlinico di Monserrato non fanno più controlli standard in Cardiologia: tutto sold out, non c’è una data libera da qui all’eternità. Però c’è la possibilità di attendere la fine della torrida estate in arrivo e varcare l’ingresso del Binaghi “tra fine settembre e ottobre”. Tra cinque mesi, prima non c’è un solo buco disponibile. E pazienza per eventuali fastidi che possono trasformarsi in dolori. Impossibile confidare nel Brotzu, “il primo accesso è difficile, fanno visite solo a chi ha già patologie oncologiche o altre patologie”. Insomma, devi stare già male, in alternativa ci sono ambulatori, dell’Assl, da definire tramite il “cervellone” del Cup. “Una visita ginecologica potremmo dargliela, facendo una simulazione, il sei luglio al Policlinico. Ma è una data molto relativa”. Cioè? Cioè basta che, se non si blocca subito, possa non essere più disponibile già tra un’ora. O tra un minuto. E i pazienti spesso sono costretti ad andare in privato pagando minimo cinquanta- settanta euro di visita, tanto per cominciare.
Somiglia a una caccia al tesoro una chiamata al Centro unico di prenotazione per ricevere informazioni su una visita al cuore per la zia settantenne, una ginecologica per la propria moglie e una, sempre urologica, per il marito. Non va meglio negli ospedali cagliaritani neanche per la dermatologia. “La visita cardiologica? Bisogna trovare il reparto specifico, noi abbiamo solo le strutture disponibili, sono gli ospedali che ci comunicano le disponibilità”, confida una delle centraliniste del Cup. Brotzu, Policnico, Binaghi, forse il Santissima Trinità che sta ancora entrando a pieno regime: date e disponibilità non immediate, effetto anche dei tanti prenotati in attesa. C’è da chiedersi cosa succederà tra due settimane scarse, quando è prevista la prima vera infornata estiva di turisti in Sardegna.


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