Una “vedova nera mediterranea” a Villasimius, il ragno velenoso trovato da una ragazza a spasso

L’unico e rarissimo ragno velenoso presente nell’Isola fa capolino nel Cagliaritano. “È la ‘vedova nera’ mediterranea, conosciuta e temuta con il nome di Argia”


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Per nulla estinta ma avvistata in più località della Sardegna, la “vedova nera mediterranea”, “argia” in sardo, ieri è stata avvistata a Villasimius. A darne notizia sono le Guardie Ambientali Sardegna che spiegano: “Importante ritrovamento, dal punto di vista scientifico, dell’unico e rarissimo ragno velenoso presente in Sardegna. La segnalazione ci è giunta ieri pomeriggio da una ragazza che mentre passeggiava lungo la stradina sterrata nei pressi degli scavi archeologici di Cuccureddus a Villasimius ha notato il ragno tra delle fessure di pietra. Si tratta della Malmignatta Latrodectus tredecimguttatus, un ragno meglio noto come la ‘vedova nera mediterranea’, in sardo conosciuta e temuta con il nome di ‘argia’. L’aracnide appartiene alla famiglia Theridiidae. In Italia assieme alla Loxosceles rufescens è una delle poche specie il cui morso può creare un serio pericolo per gli esseri umani. Latrodectus tredicimguttatus, anche nella variante genetica sarda, è il parente stretto della vedova nera americana Latrodectus mactans, dal morso estremamente più pericoloso. L’avvistamento costituisce un importante contributo dal punto di vista scientifico per la catalogazione e la mappatura della presenza del ragno in Sardegna”.

 

Un morso che può costare caro insomma, ma raramente mortale. Quello della femmina non provoca dolore istantaneo ma i suoi effetti possono manifestarsi già nei primi 15 minuti con sudorazione, nausea, conati di vomito, febbre, cefalea, forti crampi addominali e nei casi più gravi perdita di sensi e talvolta morte, eventuali complicanze cardiache possono verificarsi a distanza di 1-3 ore dopo il morso. Il morso è più pericoloso per i soggetti a rischio come i bambini, gli anziani e gli adulti indeboliti da malattie al momento del morso. Nei soli soggetti allergici può provocare shock anafilattico, come d’altronde molte altre punture di insetti, come ad esempio le vespe. Nonostante fosse ritenuta estinta da molti naturalisti, negli ultimi anni sono stati registrati diversi avvistamenti documentati in provincia di Cagliari e nel Sulcis. Ma “nessun allarmismo” raccomandano gli esperti “bisogna tenere conto che esistono e basta mantenere una normale prudenza: non mettere le mani nei muretti a secco, non camminare a piedi nudi, non raccogliere fascine di legna senza controllarle prima” .