Una centrale a biomassa al posto della Rockwool: a Iglesias dal 2015

La Regione presenta il progetto: c’è l’accordo con una cooperativa sociale


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“Progetto Iglesias”, nel 2015 la società mantovana “Renovo Bioenergy” realizzerà a Iglesias una centrale a biomassa vegetale, nei locali della ex Rockwool, chiusa nel 2009. Il progetto è stato illustrato oggi nell’assessorato regionale all’Industria, e potranno essere impiegati oltre 100 lavoratori svantaggiati, tra cui esodati, disabili e donne. “La ‘green economy’ – ha sottolineato l’assessore all’Industria, Antonello Liori, durante la conferenza stampa – può rappresentare per il Sulcis una risposta positiva alla grave crisi socioeconomica ed all’emergenza ambientale provocata dalla chiusura delle attività minerarie e dallo smantellamento del tessuto industriale.”

La società ha stipulato un accordo con la cooperativa sociale San Lorenzo, alla quale sarà affidato l’approvvigionamento per la produzione dei pannelli e dell’energia. Il progetto prevede la costruzione, presso l’area dell’ex stabilimento dismesso nel 2009, di una centrale cogenerativa di piccola taglia (potenza 1 MWe e 4 MWt) per la produzione di energia elettrica e termica che sarà al servizio delle linee di produzione di pannelli isolanti termici e fonoassorbenti in fibra di legno, prodotto innovativo da fonte rinnovabile rivolto al risparmio energetico ed applicato alla edilizia ecosostenibile ed alla riqualificazione energetica. Per illustrare il progetto sono intervenuti anche Stefano Arvati, presidente della Renovo Bioenergy, Giuseppe Madeddu della Cooperativa sociale San Lorenzo e Marzia Sesini dell’Università Bocconi.

Il fabbisogno di combustibile della centrale e dell’impianto di pannelli isolanti  sarà soddisfatto da biomassa legnosa, ovvero con il prodotto della manutenzione di aree boschive e con gli scarti agricoli raccolti nel Sulcis-Iglesiente. “Questo progetto – ha spiegato Stefano Arvati della ‘Renova Bioenergy’ – contribuisce al recupero degli scarti di lavorazione, ma anche alla prevenzione degli incendi, grazie all’uso di rifiuti boschivi”.

Il progetto si inserisce nell’accordo nazionale con Legambiente e Confcooperative, e con l’accordo quadro stipulato con il Consorzio CGM, rivolto a sviluppare forme di collaborazione a 360 gradi con le cooperative sociali locali per l’inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati.