Trapianti: un medico toscano per incarico che un sardo svolgeva gratis

Centro regionale Trapianti.Truzzu (FDI) denuncia:“Il nuovo coordinatore del Centro regionale Trapianti sarà un medico toscano, pagato con i nostri soldi, per ricoprire un incarico in passato svolto gratis da un sardo. Bell’esempio di contenimento della spesa sanitaria, assessore Arru!”.


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Questa l’accusa di Paolo Truzzu (nella foto), Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, lanciata stamane in Aula durante la seduta della massima assemblea sarda e che preannuncia una prossima interrogazione urgente per chiedere spiegazioni sulla vicenda. L’esponente d’opposizione contesta la scelta dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru, di assegnare le funzioni di Coordinatore del Centro regionale Trapianti a Lorenzo D’Antonio, dirigente medico presso il Centro regionale Allocazione Organi e Tessuti dell’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze.

“D’Antonio svolgerà l’incarico retribuito con un contratto di consulenza 15 septies al massimo del compenso”, ricorda Truzzu. “Nei 5 anni precedenti, nominato dall’allora assessore Antonello Liori, quel ruolo era ricoperto dal professore Carlo Carcassi che lo ha svolto gratuitamente per l’intero mandato”.
“Come si fa chiedere sacrifici ai diversi operatori della sanità, a medici e pazienti e poi giustificare queste scelte illogiche e pesanti per le casse regionali?”, si chiede il consigliere di FdI. “Se manca l’esempio da parte dei vertici sella sanità sarda nel contenimento della spesa e nella razionalità dell’uso dei fondi destinati al settore, qualsiasi ipotesi di controllo e di riforma seria e giusta va a farsi benedire”.
“L’assessore Arru dia il buon esempio, che è la più alta forma di autorità, annullando la nomina del nuovo coordinatore”, chiede, infine, Truzzu. “Chiarisca quanto prima se non vi siano professionisti provenienti dalle strutture regionali da chiamare a ricoprire il ruolo, magari con la disponibilità di svolgere l’incarico se non gratuitamente, come nel recente passato, almeno con minor spesa per le casse sarde, rispetto all’oneroso contratto offerto al medico toscano”.