
Casa di accoglienza di Terramaini, la struttura costa troppo al Comune ed è necessaria una svolta nella gestione. Tra le soluzioni che si stanno valutando c’è la possibilità di mantenere una gestione mista tra amministrazione comunale e privati, esternalizzare i servizi affidandoli a un privato, o internalizzare il servizio.
“Il Comune di Cagliari – spiega il consigliere Pd Fabrizio Rodin, presidente della commissione Politiche sociali – sostiene costi annui pari a 3,4 milioni di euro a fronte di 840 mila euro di introiti derivanti dalle rette pagate dagli ospiti. Posto che un servizio sociale comporta sempre dei costi e non opera in regime di concorrenza, il nostro scopo è quello di abbassare i costi e, al contempo, migliorare il servizio reso agli sopiti della casa di riposo comunale”.
“Ci sono delle verifiche che vanno portate a termine – precisa il direttore generale Cristina Mancini – ed è necessario stabilire quali potenzialità avrà la casa di accoglienza una volta terminati i lavori sulle parti non ancora utilizzate e definire quali siano le prestazioni di tipo sanitario, cui è tenuta la Asl, e quali siano di tipo sociale, a carico del Comune.
Inoltre – conclude la Mancini – è necessario capire quali altre possibili fonti di guadagno possano essere sfruttate, come l’utilizzo della palestra o la verifica dei redditi prodotti da beni oggetto di lascito fatti negli ultimi anni a favore dei servizi sociali”. In questi anni, il Comune, ha avviato diverse iniziative per ottimizzare i servizi offerti dalla Casa di accoglienza di Terramaini, nella quale è attivo ad esempio losportello Home Care e Inps ex Inpdap che si occupa di sostituire l’assistenza in struttura con la cura domestica per anziani autosufficienti. Un servizio importante, fornito a 290 anziani con un discreto risparmio sui costi dell’amministrazione comunale.