Terralba, la chat – scherzo fa il giro del mondo

Una voce registrata in chat mentre si ride e si scherza con gli amici, potrebbe diventare un problema se i suoi messaggi finiscono in ogni dove e, di telefono in telefono, vengono ascoltati e ancora diffusi in modo incontrollato


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Una voce registrata in chat mentre si ride e si scherza con gli amici, potrebbe diventare un problema se i suoi messaggi finiscono in ogni dove e, di telefono in tekefono, vengono ascoltati e ancora diffusi in modo incontrollato. Così fingersi un operaio adirato contro il sindaco (perché costretto a lavorare come una “Merdona”, magari durante “l’allerta meteo”), potrebbe costare caro all’autore dello scherzo. Un vero boomerang verso chi, per primo, ha diffuso i messaggi vocali della chat che potrebbero apparire lesivi dell’altrui reputazione e decoro.

UNO SCHERZO che, da qualche mese, sta facendo il giro del mondo. Una voce che dalla Sardegna è divenuta talmente virale da far parte di una versione remixata per la discoteca. Una voce che, di fatto, ha raggiunto altri lidi, mete assai distanti dalla Sardegna. Un esempio? L’Australia. Ma anche l’America dove una voce proveniente dal Sardegna fa ridere e discutere.

Per capirne di più, su questo fenomeno siamo andati a trovare l’autore dei messaggi vocali, chiedendo un po’ in giro. Ed ora L’omino del pozzetto ha un nome: Emilio Zanda. Lavora a Terralba nel suo negozio di autoricambi ma è divenuto un personaggio popolare. Certo, pochi sconoscono per davvero il suo volto ma conoscono bene la sua voce squillante. Un po’ come accadde a Salvatore Zedda di Ortacesus, ricordate la storia dell’uomo che chiamò il call center di Tiscali?

Come Zedda, anche Zanda ha attraversato un brutto periodo dovuto alla forza delle nuove tecnologie, ai messaggi che le stesse pur sempre per input umano, sono capaci di divulgare a macchia d’olio, seppure le loro storie hanno avuto epiloghi differenti. Sicuramente “l’omino del pozzetto” che a Terralba inveiva “in limba” e a male parole contro il sindaco, ora sta spopolando: “Noooo, labai. Custu cazz’e sindigu de Terralba (…) mi toccada abarrai tottu sa notti accozzau a cussu puzzettu a fai sa medroa…”, per citare alcuni termini coloriti usati in quelle conversazioni telefoniche nelle quali la simpaticissima voce di Terralba sembra far sul serio. Fingendosi ad esempio un frequentatore della piscina comunale, un utilizzatore di fax, lamentandosi come se fosse un operaio, appunto contro il primo cittadino di Terralba pur senza farne il nome. E poi via, con quella voce lamentosa che usa termini pittoreschi come “sa medrona”, “su puzzettu”, si lamenta ancora per una macchina che passava e ripassava “con il cartello ALLERTA METEO”. 

LA RIVELAZIONE. In questa video-intervista Emilio Zanda racconta in prima persona il fenomeno nostrano dei messaggi vocali che continuano a girare tra smartphone, sms e chat varie, stimolando risate. Ma anche qualche amara reazione. Dello scherzo si è occupata una indagine dei Carabinieri. “Sono stato coinvolto in un’inchiesta e interrogato per tre ore – rivela Emilio Zanda – e colui che ha diffuso i messaggi vocali, da me registrati nella chat del comitato per i festeggiamenti del patrono locale, mi ha chiesto scusa. Così io ho fatto con il sindaco, stavolta vero, di Terralba al quale comunque non si riferivano le parole che ho pronunciato nella chat privata”. Insomma nessuno voleva offendere nessuno, ma la chat è stata resa pubblica senza pensare agli effetti prodotti, siano essi positivi che negativi. Che si sono realmente presentati in un precipitare di eventi.
Tutto è bene quel che finisce bene… così si dice, anche per riderci sopra.


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