Da una richiesta iniziale del pm Andrea Vacca di 9 anni e quattro mesi a sei anni e cinque mesi per le attenuanti generiche, sino ad arrivare a cinque anni, otto mesi e dieci giorni per tentato omicidio. In poco più di un anno e mezzo Giovanni Locci, quarantunenne di San Vito, è riuscito quasi a ottenere il dimezzamento della pena chiesta subito dopo il tentato omicidio del vicino di casa, Francesco Loddo. Locci, ad agosto 2021, aveva imbracciato un fucile e l’aveva puntato contro il rivale. Poco prima di premere il grilletto, però, era intervenuto il fratello di Loddo, che aveva colpito il quarantunenne con una picconata alla testa, mandandolo al Brotzu. I carabinieri, in seguito alle indagini, avevano arrestato Giovanni Locci con l’accusa, confermata poi in tribunale, di tentato omicidio. Oggi, davanti alla corte presieduta da Andrea Onnis, il legale Ignazio Ballai è riuscito a ottenere un ulteriore sconto di pena per il suo assistito.
Sette mesi in meno, pena finale grazie al concordato in appello di 5 anni, otto mesi e dieci giorni: “Ma un anno e sette mesi li ha già scontati in regime di arresti domiciliari e col braccialetto elettronico a casa della sorella, in un paese non distante da Ballao”, spiega Ballai. “Al momento della comunicazione del giudice il mio assistito era presente in aula ed è contento dell’esito della richiesta. Siamo riusciti a conseguire un ottimo risultato, pensando che si tratta di un tentato omicidio. Tra circa due mesi, dopo la deposizione definitiva della sentenza e le motivazioni, chiederò al giudice di concedere a Giovanni Locci l’affidamento in prova ai servizi sociali, che significherà poter riavere una libertà quasi totale”.