
“C’è un buco da sei milioni di euro nelle casse del Comuine di Capoterra”, afferma il consigliere del Psd’Az Franco Magi. Non un buco qualsiasi, ma i soldi mai versati dal Tecnocasic come “ricompensa” in cambio della presenza dell’inceneritore. E dopo l’interpellanza di Franco Magi, stasera il consiglio comunale ha deciso: la patata bollente finirà nelle mani dei legali del Comune. Perchè quei soldi vanno recuperati. Ma resta un mistero: se la denuncia di Magi risultasse veritiera, perchè l’amministrazione comunale guidata da Giorgio Maringiu prima, e da Francesco Dessì poi, non ha mai rivendicato davvero con fermezza quei soldi che spettavano a Capoterra, e che sarebbero serviti anche per abbattere le tasse ai cittadini? E soprattutto perchè il Tecnocasic non li ha mai versati? E perchè la questione è stata tenuta sotto silenzio per tanto tempo? Si tratta solo per quest’anno di 847mila euro, una sorta di royalty per dei contributi ambientali previsti dalle leggi. Ma quei soldi non sarebbero mai arrivati, proprio dal Tecnocasic che qualche anno fa finì al centro del caso Parentopoli. Anche il sindaco Dessì, rispondendo a vari interventi in aula (tra questi quello di Silvano Corda) ha ribadito che il Comune ora si farà carico della vicenda e chiederà di avere i soldi che spettano.
Ma ecco l’interpellanza integrale di Franco Magi:
premesso chesul territorio comunale di Capoterra grava un impianto di termovalorizzazione per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, nonché un impianto di compostaggio e stabilizzazione della frazione organica, entrambi di titolarità del CACIP e gestiti da TECNOCASIC Spa;
considerato chei predetti impianti raccolgono i rifiuti provenienti dalla maggior parte dei Comuni della Provincia di Cagliari, facendo del nostro Comune la pattumiera della Provincia stessa, ed in particolare:
– per quanto concerne il termovalorizzatore, il Comune di Capoterra nell’anno 2012 ha conferito 2.306,80 tonnellate di rifiuti (pari all’1,7%), a fronte di un conferimento di ben 132.774,50 tonnellate di rifiuti (pari al 98,3%) provenienti da tutti gli altri comuni;
– per quanto riguarda la frazione organica,il Comune di Capoterra nell’anno 2012 ha conferito 3.828,18 tonnellate di rifiuti organici (pari al 6,88%), a fronte di un conferimento di ben 51.771,82 tonnellate di rifiuti organici (pari al 93,12%) provenienti da tutti gli altri comuni;
dato atto che con deliberazione n. 17/07 del 13-04-2004 la Giunta regionale della Sardegna ha adottato un atto di indirizzo per la determinazione della tariffa di conferimento dei rifiuti agli impianti di smaltimento e di recupero;
considerato che l’articolo 2 comma 2 dell’allegato 1) alla sopracitata deliberazione, rubricato “quota di spettanza del Comune nel cui territorio è ubicata l’opera”, prevede che allo stesso Comune “spetti una quota, a titolo di contributo ambientale, individuata in modo forfettario o commisurata alla somma dei costi diretti di produzione e dei costi di struttura, secondo un’aliquota del 5%, fatti salvi i differenti accordi tra ente titolare e Comune sede dell’opera”;
valutato che tale contributo è diretto a compensare i costi sociali e ambientali che derivano, per il Comune, dalla localizzazione nel proprio territorio dell’attività di trattamento dei rifiuti;
considerato altresì chela predetta localizzazione dell’impianto di smaltimento provoca in svariati periodi dell’anno conseguenze negative (odori nauseabondi), che pervadono a seconda dei venti parti rilevanti del territorio comunale, creando quindi oltre a malessere e disagio nella popolazione una impressione non positiva per lo sviluppo turistico del paese;
dato atto che, analogamente a quanto stabilito dalla Regione Sardegna – che peraltro in materia di tributi ha una autonomia legislativa derivante dall’art. 8 dello Statuto Sardo – tutte le regioni italiane si sono uniformate a questo sacrosanto principio stabilendo, ciascuna per le proprie competenze, modalità e quantificazione del contributo: a titolo esemplificativo e non esaustivo, ad esempio:
– la Giunta della Regione Campania il 27 luglio 2012 ha deliberato il “regolamento per l’assegnazione ai comuni della Campania del contributo di ristoro ambientale”, stabilendo per le varie categorie di appartenenza dell’impianto specifici valori del contributo (inceneritori 4,68 €/T, recupero sostanza organica 3,12 €/T),
– la Regione Abruzzo ha emanato le direttive per la determinazione del contributo ambientale in ottemperanza alla L.R. 19.12.2007, n. 45, applicando per la determinazione dello stesso una complessa formula algebrica di calcolo;
– la Regione Veneto – che fin dall’anno 2000 applica ai gestori il contributo ambientale – ha recentemente innovato la propria normativa con la deliberazione della Giunta regionale n. 1104 del 28 giugno 2013, che ha addirittura previsto che “il mancato e puntuale versamento del contributo ambientale da parte dei gestori, accertato dall’autorità di vigilanza, qualora non comporti anche violazione dell’autorizzazione all’esercizio, è punito, a titolo sanzionatorio, con il versamento del contributo medesimo nella misura doppia di quella dovuta”;
osservato chei gestori di tutti gli impianti della Sardegna si sono scrupolosamente adeguati alla deliberazione G.R. 17/07 2004, trasferendo ai Comuni sedi degli impianti una quota pari ad almeno il 5% della somma dei costi diretti di produzione e dei costi di struttura. Peraltro, giova ricordare che numerosi gestori di impianti hanno accordato ai comuni sede degli stessi ulteriori condizioni migliorative in aggiunta al 5% di cui sopra;
valutato chele condizioni finora praticate dal Cacip al Comune di Capoterra e consistenti nel riconoscere uno sconto sulla tariffa ordinaria, sono considerevolmente inferiori a quanto il Comune ha diritto di ottenere a titolo di contributo ambientale ed a quanto potrà ulteriormente richiedere per la salvaguardia dei propri interessi;
valutato altresìche in base ad un semplice conteggio risulterebbe un diritto per il Comune a riscuotere per l’anno in corso € 847.996,80, (5%, cioè, pari alla somma dei costi diretti di produzione e dei costi di struttura) e che invece la quantificazione dello sconto sulla tariffa è di € 209.691,18;
valutato ancora che la natura giuridica del contributo ambientale è completamente diversa e non compensabile con il beneficio del mero sconto sulla tariffa;
considerato infine chele entrate del Comune dovrebbero comprendere la quota di contributo ambientale per il 2013, le quote di contributo ambientale per gli anni futuri, ma anche il recupero entro i limiti di legge delle quote pregresse dal 2004 ad oggi (sui contributi ambientali si applica infatti il termine di prescrizione ordinaria di dieci anni), quantificabili in circa € 6.000.000,00 (sei milioni)
Tutto ciò premesso e considerato
Il sottoscritto, Consigliere Comunale
INTERPELLA IL SINDACO E L’ASSESSORE AL BILANCIO
– per conoscere quale è il parere del Comune in merito a questo delicato problema, e se non ritengano di intervenire immediatamente coinvolgendo il Consiglio comunale e la Giunta comunale per la salvaguardia degli interessi della nostra collettività e per il rispetto delle norme vigenti;
– lo scrivente ritiene opportuno oltre che doveroso che i vantaggi che potranno essere conseguiti con una azione decisa del Sindaco e del Comune dovranno essere devoluti prioritariamente al contenimento del costo della tassa sui rifiuti (TARES), che grava così pesantemente sulle famiglie.