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Tre bare bianche ricoperte di fiori bianchi e rose rosse, al centro quella di Giusi Massetti, ai lati quelle dei figli Martina di 25 anni e Francesco di 10: la sua è coperta dalla bandiera dei 4 Mori. Scoppia di gente la chiesa di San Domenico Savio a Nuoro per l’ultimo saluto alle vittime della strage messa in atto mercoledì mattina da Roberto Gleboni, 52enne operaio forestale, che ha sterminato la famiglia per poi suicidarsi. Lacrime e tanta commozione ai funerali della 43enne e dei suoi figli, mentre il terzo, 14 anni, è sopravvissuto alla follia omicida del padre ed era presente ai funerali. In prima fila, i compagni della 5° B di Francesco, tanta gente è arrivata prima per poter entrare nella chiesa gremita, tantissimi sono rimasti fuori. “Il paradiso ha le porte aperte per gli innocenti e per quelli che si pentono”, ha detto il parroco don Stefano Saba, che presiede la cerimonia concelebrata con una decina di sacerdoti. Durante la cerimonia funebre, un pensiero anche per l’assassino, seppellito dopo una breve cerimonia blindata al cimitero comunale nelle preghiere dei fedeli. “Per il nostro fratello Roberto, Dio l’accolga dove non c’è più ansia, nella pace e nell’amore”.