Stefano, paninaro di Cagliari con le tasche vuote: “Niente lavoro? La Regione deve darmi un sussidio”


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Ha acceso il suo camion bar, per la prima volta, nel 2001. Attività lavorativa tramandata di padre in figlio, quella portata avanti da Stefano Di Salvo, 40enne cagliaritano. Per anni ha venduto panini alle sagre organizzate qua e là in tutta la Sardegna: “Sono fermo da ottobre, ho solo fatto quattro giorni per Carnevale, poi più nulla”. Già, poi è subentrata l’emergenza da Coronavirus, e lui, venditore ambulante, non sa quando potrà tornare al lavoro: “Quest’anno non faranno sagre, ho chiesto alle istituzioni che ci dessero alcune aree dove poter lavorare e portare lo stipendio a casa, ma niente”. Con le tasche vuote, Di Salvo confessa che “mi hanno aiutato alcuni colleghi, oltre che parenti e amici. Sono sposato, ho due figlie e il mio è l’unico stipendio che entrava in casa”.

L’appello è chiaro: “La Regione deve darmi un sussidio perchè sono impossibilitato a lavorare. Non sono capace di andare a rubare, voglio solo mantenere la mia dignità”.