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Il Coronavirus fa dire addio al “tutti in spiaggia” anche in Sardegna. Le linee guida dell’Inail e dell’Iss parlano chiaro, e i sindaci si preparano a dover adottare misure per garantire il distanziamento sociale sulla sabbia. A Pula, la sindaca Carla Medau sta lavorando ora dopo ora, insieme alla sua Giunta, per cercare di definire i nuovi criteri di accesso e fruizione dei venti chilometri di costa pulese: “Le regole sono stringenti, penalizzano gli accessi, basti pensare al distanziamento di cinque metri tra un ombrellone e l’altro. A Nora, per esempio, passeremo da centinaia di posteggi ad appena 180”, e si sta parlando di una tra le più belle e famose spiagge di tutta l’Isola. che fare? “I prossimi giorni saranno decisivi: stiamo valutando di delegare ai possessori di concessioni demaniali la possibilità di organizzare i controlli per far rispettare le distanze, regolando gli accessi. Loro si sono già proposti e ci hanno chiesto di ampliare le concessioni. Il numero chiuso in tutte le spiagge è la linea guida principale da dover rispettare, avremo anche un diverso impatto da parte dei turisti”.
Quasi sicura, salvo stravolgimenti dell’ultimo minuto, la modalità “prenotazione” di questa o quella spiaggia pulese: “I cittadini dovranno prenotare la giornata di mare tramite un’app, anche per il posteggio dell’auto”, afferma la Medau. “I controlli da parte della polizia Locale? Ci stiamo pensando, potremmo fare delle nuove assunzioni”. In alternativa, c’è già la disponibilità di chi ha in concessione metri quadri di arenile.