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Sos a Cagliari: “I pazienti Oncologici non possono essere trattati come pacchi postali e aspettare mesi per essere operati”. Esplode la rabbia dei sindacati: “Inaccettabile , non si può minimamente pensare di poter chiudere le sale operatorie di un Ospedale di riferimento Regionale sulle patologie oncologiche, e sospendere dal 17 al 31 agosto sia gli interventi urgenti sia quelli già programmati e trattare i pazienti come pacchi postali, trasportandoli da un ospedale all’altro per essere operati in un altra sala operatoria del Presidio Ospedaliero S.Michele, con tutti i disagi e i rischi immaginabili”, attacca Gianfranco Angioni Responsabile Regionale della USB SANITÀ. Che spiega nei dettagli una situazione definita di allarme dai sindacati: “Come se non bastasse, il personale del Presidio Ospedaliero Businco già stremato per le difficoltà organizzative causate dalla carenza cronica di diverse figure professionali, si vedrà coinvolto nelle fasi operative, oltre a farsi carico del trasporto e riporto dei pazienti, dovrà provvedere anche al trasporto del materiale (ferri chirurgici, campi operatori, etc) in utilizzo, e della sanificazione della sala operatoria. Oggi si vogliono risolvere problemi strutturali dopo che per 5 anni dall’ accorpamento, non si è fatto niente per ripristinare l’idoneità degli ambienti delle sale operatorie. L’ esecuzioni dei lavori, necessari (rifacimento pavimenti e rivestimenti aree antistanti le sale operatorie), ma certamente non risolutivi delle gravi criticità logistiche, strumentali e organizzative che vedono coinvolte le sale operatorie del Businco. Al fine di rendere completamente operativo il Blocco Operatorio, nell’attesa di riammodernarlo e dotarlo di tutti gli strumenti necessari, comprensivi delle indispensabili diverse figure professionali, come momentanea soluzione l’USB chiede che si predispongano immediatamente delle sale operatorie mobili nelle pertinenze dell’Oncologico. Non permetteremo che il diritto alla salute e alle cure dignitose possa essere messo in discussione per dinamiche irresponsabili, che vanno a ledere la dignità dei pazienti in attesa da mesi per essere operati, nonostante siano già gravati dalle patologie oncologiche . L’ Unione Sindacale di Base settore Sanità, a tutela dei pazienti e di tutti i professionisti coinvolti (medici dei diversi ambiti operativi, infermieri, Oss, ausiliari , autisti , etc) durante il Presidio; ribadirà al Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Brotzu la richiesta dell’immediata rivisitazione della circolare che da indicazioni sulle procedure operative sugli ambiti chirurgici; Numero Protocollo 2020/6815 del 7 Agosto 2020, con la premessa qualora quanto richiesto venisse disatteso, di non esitare a presentare esposto alla Procura della Repubblica”, le parole nella nota diffusa dal sindacalista usb Sanità Gianfranco Angioni.