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Solinas manda a casa tutti gli assessori e si prepara a scegliere una giunta tutta nuova, non escludendo riconferme e negando che il pessimo risultato della Lega alle elezioni politiche possa in qualche modo riguardare le sorti della politica regionale. Ma non si tratta di una bocciatura, assicura. Così come non è una bocciatura, secondo Solinas, il risultato alle politiche. “Quando andremo a votare alle regionali e ci sarà il simbolo del psd’az, vedremo cosa succederà”, dice. Ma tant’è: qualcosa di sicuro è già successo, e all’indomani delle votazioni che hanno consacrato Fratelli d’Italia a discapito anche della Lega, Solinas accelera sul rimpasto annunciato da mesi ma mai messo in atto.
La strada scelta dal governatore per il tanto atteso rimpasto è dunque quella dell’azzeramento totale: tutti a casa, si ricomincia da zero. E non, precisa il leader sardista, sulla base dei nuovi equilibri sanciti dalle politiche, ma sulla base di quelli presenti in consiglio regionale. La questione non è più rinviabile: l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, Fratelli d’Italia, è stato eletto deputato e dovrà lasciare la sua poltrona, mentre l’ha già lasciata qualche giorno fa Giorgio Todde, leghista, ai Trasporti.
In ogni caso, sarà pure un’altra partita, ma di sicuro il voto non ha rafforzato la posizione di Solinas, fautore dell’accordo Lega-Psd’Az, alleanza precipitata dal 21% delle regionali del 2019 ad appena il 6,2% alla Camera e il 6,9% al Senato, mentre sia Fratelli d’Italia che Forza Italia hanno rinforzato le loro posizioni. Alleato di ferro di Matteo Salvini, tanto che Solinas, che come già annunciato ribadisce di essere disponibile per il bis alla presidenza della Regione, anche quest’anno non è mancato all’appuntamento a Pontida.
Cambio della guardia anche in consiglio regionale: al posto degli eletti in parlamento Dario Giagoni (Lega) e Francesco Mura (Fdi), entrano Annalisa Manca e Gianni Tatti.