Sinnai, la truffa dello champagne: “Cento euro persi per un finto ordine di pizze”

La telefonata e, dopo pochi minuti, la consegna di un pacco con dentro una bottiglia. Ma c’è l’inganno. Il racconto di Sergio M., pizzaiolo: “Un uomo si è finto cliente e mi ha chiesto di ritirare una bottiglia anticipando i soldi: alla fine, però, non è passato nessuno”


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Un piano architettato bene e, alla fine della giostra, un pizzaiolo rimasto truffato. È questo, in sintesi e stando al racconto fatto dalla vittima, Sergio M., pizzaiolo di Sinnai, quanto avvenuto ieri sera. Una truffa dello champagne, così si potrebbe definire. Ma cosa è successo? “Ieri sera, verso le 18:30, ho ricevuto una telefonata. Un uomo, che ha detto di essere il figlio di un mio cliente, ha ordinato dieci pizze super giganti. Poi, mi ha chiesto se avessi una bottiglia di champagne da vendergli”. Alla risposta negativa del pizzaiolo, la persona dall’altro capo del telefono gli avrebbe proposto una soluzione alternativa: “Mi ha detto che avrebbe chiamato l’enoteca gestita da un mio amico e che avrebbe fatto portare la bottiglia nella mia pizzeria, dicendomi che poi mi avrebbe reso i soldi. Mi sono fidato”, prosegue il pizzaiolo, “e dopo pochi minuti si è presentato un ragazzo con un pacco, pensavo che fosse un aiutante del mio collega dell’enoteca: gli ho dato cento euro e se n’è andato”. Il tempo è passato e, però, non si è presentato nessuno per ritirare le pizze. Truffa compiuta, e a Sergio M. non è rimasto altro da fare che “contattare il mio amico dell’enoteca. Anche se lui non aveva nessuna responsabilità, mi ha comunque reso 29 euro, il valore reale della bottiglia che mi era stata portata. Non voglio ancora fare nessuna denuncia alle Forze dell’ordine, prima voglio capire se riesco a rintracciare il giovane andato via con i miei soldi e risolvere tutto. Per fortuna, seppur a prezzo inferiore, sono riuscito a piazzare tutte le pizze del finto ordine”.

Un racconto, quello fatto dal pizzaiolo, che trova piena conferma da parte di Maurizio Boassa, titolare dell’enoteca (nella foto correlata all’articolo è lui che tiene, tra le mani, lo champagne utilizzato da dei balordi per la truffa), tirato in ballo a sua insaputa: “Sono arrabbiato che qualcuno abbia utilizzato il nome della mia attività commerciale per compiere una simile truffa, ho scritto un post nei gruppi Facebook di Sinnai per avvisare tutti di non cascarci. Erano venuti alcuni giovani, in negozio, qualche ora prima, proprio per acquistare la stessa identica bottiglia di champagne rifilata al pizzaiolo, potrebbero essere le stesse persone della telefonata e della truffa?”. Ed effettivamente, anche altri negozi, per esempio una erboristeria, hanno lanciato un sos simile sui social: “Attenzione, truffe in corso a Sinnai, Chiamano al cellulare dicendo che manderanno una persona a consegnare un pacco o busta importante, poi il presunto amico o vicino di casa, al telefono, dice che non riesce ad arrivare e chiede la cortesia di pagare la bottiglia. Prestate attenzioni a telefonate sospette di numeri non registrati in rubrica e di persone che vi dicono di essere vicini di casa o parenti”.


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