“Siamo padri di famiglia trattati da Zedda come ricchi costruttori”

La rabbia dei proprietari terrieri di Su Stangioni, San Lorenzo e Parco delle Cave in un’assemblea pubblica: tartassati da Equitalia per terreni dove non possono costruire


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Su Stangioni, San Lorenzo, e Parco delle Cave, proprietari uniti contro i pagamenti Imu diventati ormai insostenibili. In tutti e tre i casi si tratta di terreni edificabili sulla carta, ma nella realtà non hanno valore, come quelli della Piana di San Lorenzo, o non viene dato l’ok del Comune per la costruzione, nonostante esista un progetto da anni, come per Su Stangioni. Una situazione di stallo accompagnata dall’arrivo puntuale dei pagamenti Imu, e in alcuni casi ci sono ingiunzioni di pagamento da parte di Equitalia. Oggi secondo incontro con alcuni rappresentanti del Comune, dove i proprietari dei lotti lanciano un ultimatum alle istituzioni: la  risoluzione del problema entro il 31 marzo, data in cui scadranno i termini per il pagamento delle cartelle.

Nel frattempo regna la disperazione. “Siamo poveri padri di famiglia trattati dal Comune alla stregua di ricchi immobiliaristi”, si sfoga un cittadino durante il dibattito. “Io mi ritrovo a pagare circa 7 mila euro l’anno per un terreno che non ha nessun valore”, gli fa eco un’anziana signora. Ora dal Comune si percepisce un’apertura. “Il problema esiste e credo si tratti di una profonda ingiustizia”, sottolinea Paolo Frau, a cui è stato contestato l’immobilismo della Giunta Zedda. Secondo Giovanni Dore, Sardegna Pulita, contrario da sempre ai progetti di lottizzazione, “visti i problemi di consumo del suolo la soluzione potrebbe essere quella di riclassificare le aree, associando alle stesse valori decisamente inferiori”.

E poi ci sono le proposte che verranno discusse entro la fine del mese, a firma di due consiglieri comunali: Claudio Cugusi, La Base, e Giorgio Cugusi, Sel, entrambi esponenti della maggioranza. “Ho depositato una mozione su questa assurda vicenda – spiega Claudio Cugusi –  che deve essere affrontata dal Consiglio il prima possibile. Non possiamo più far finta di niente, è necessario un annullamento parziale se non totale delle cartelle”. Secondo l’altro proponente, Giorgio Cugusi, “il problema deve essere affrontato a monte: l’Imu si deve pagare, ma le tabelle vigenti dei valori stimati sono incongruenti rispetto alle reali condizioni del mercato immobiliare sulle aree edificabili. Tali criticità determinano una pressione tributaria fortemente iniqua, che grava sui proprietari delle aree in questione. L’unico strumento veramente incisivo è la delibera consiliare, perché è vincolante e consentirebbe di riportare i valori di riferimento alle aree, urbanizzata e non, coerentemente alla reale situazione di mercato”.