S.Gilla:benvenuti nel “salotto elegante della città”, qui solo degrado

Un viaggio tra abbandono e degrado, nella discarica a cielo aperto a pochi passi da Sant’Avendrace: qui sono sempre di turno incivili e maleducati.


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Benvenuti nel “salotto elegante” della città. Quello che tutti conoscono, quello che (Istituzioni comprese), sanno di avere sotto i loro occhi (Comune, Provincia, Regione e forze dell’ordine), ma che ancora non provvedono a ridargli lustro e giusto decoro. Sarà pur complicato avere mille occhi ovunque per sorprendere e denunciare all’autorità giudiziaria gli autori di questo scempio, ma non è nemmeno giusto assistere impotenti ad una tale pattumiera a cielo aperto. Eppure è incastonato in città, a due passi dalla laguna di Santa Gilla, eppure è a due passi da un ipermercato (l’Auchan) ed è “ammirato” da decine, se non centinaia di automobilisti che transitano sulla sopraelevata che riconduce poi alla 195, direzione Capoterra. E che dire del “dissuasore” in cemento armato posto all’ingresso di quel pertugio sterrato, quello che da accesso anche ai pescatori che s’improvvisano tali. Insomma, l’enorme pattumiera, vergogna-simbolo della “Cagliari Capitale del Mediterraneo”, è ad un passo da Sant’Avendrace. Complici e colpevoli loro, quei “farabutti di incivili – cittadini” che scaricano di tutto: copertoni, macerie, rimasugli di potature, carcasse di elettrodomestici, plastica, vetro, qualsiasi cosa la si può trovare qui. Basterebbe poi poco, prendere l’iniziativa ed impegno e far ripulire tutto e sbarrare definitivamente l’accesso alle auto, ai furgoni di carrozzieri è volgari muratori che buttano i rifiuti. A nulla sono valsi i proclami di ecologisti, politici e cittadini di “vicinato”: lo schifo sta ancora lì, dopo mesi e mesi di esposti, denunce e reclami.

Oggi lanciamo noi un messaggio-slogan che speriamo possa essere accettato, gradito dalle associazioni di volontariato, quelle ecologiste e pure la pubblica amministrazione: promuoviamo una giornata ecologica con tanto di ruspe, camion, guanti e bustoni. Coinvolgiamo le scuole medie e superiori, calamitiamo l’attenzione di politici e non. Non nelle solite e conclamate “location” che già sono state “smarcate” abbondantemente, come Giorgino, Calamosca, Poetto e via discorrendo, ma qui, in questa terra di nessuno, che nessuno gradisce “adottare”. Quante cose potrebbero essere fatte? Tante, ci vuole solo voglia di fare e di dimostrare che qualcosa si può fare. E noi saremo abbastanza orgogliosi e fieri di dover tornare a scrivere di questa vicenda lunga e datata ormai svariati anni. (Alessandro Congia Castedduonline.it) 

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