Sette operai del Cisa Service di Serramanna rischiano il licenziamento: fumata nera dopo il vertice con i sindaci

“Nonostante i pareri tecnici del direttore e i pareri legali fossero assolutamente a favore, due sindaci hanno votato contro. Non si sa ancora cosa accadrà ai dipendenti. Noi ce l’abbiamo messa tutta” spiega Alberto Urpi, sindaco di Sanluri


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Sette operai del Cisa Service di Serramanna rischiano il licenziamento. Non si sono appianate le divergenze tra i sindaci dei comuni che questa mattina hanno votato per la modifica statutaria che avrebbe garantito la ripresa del lavoro. “Nonostante i pareri tecnici del direttore e i pareri legali fossero assolutamente a favore, due sindaci hanno votato contro. Non si sa ancora cosa accadrà ai dipendenti. Noi ce l’abbiamo messa tutta” spiega Alberto Urpi, sindaco di Sanluri. I primi cittadini di Sanluri, Villasor, Nuraminis e Samatzai hanno votato a favore riguardo le modalità di passaggio dei dipendenti. Contrari Samassi e Serramanna.
“Siamo molto preoccupati – comunica Unione Sindacale di Base  – i dipendenti ora sono in cassa integrazione, forse vi sarà una proroga. Si spera ovviamente in una risoluzione positiva”. “Il voto contrario contro l’approvazione del nuovo statuto societario del Consorzio CISA avrà delle forti ripercussioni sui lavoratori, famiglie e nostri concittadini – spiega Progetto Serramanna – il nostro gruppo consiliare è vicino ai 7 lavoratori del CISA Service in cassa integrazione ancora per pochi giorni. Serviva l’approvazione all’unanimità dell’assemblea dei sindaci per approvare il nuovo statuto affinché i lavoratori potessero ritornare a lavorare nell’impianto. Una situazione critica che porta sette lavoratori, cinque di Serramanna, verso il licenziamento”.


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