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Tutta la delusione di un figlio dopo la condanna del padre, sindaco del Pd. Ma anche una certezza da gridare al mondo: la sua innocenza. Fa il giro dei social network il post pubblicato oggi da Daniele Pili. Figlio di Aldo Pili, condannato a due anni di carcere per una storia di appalti e corruzione che ha sconvolto Sestu. Un post però davvero commovente: “Amici, da Milano ho appena appreso che mio padre è stato condannato ingiustamente a due anni per una vicenda di corruzione, bandi e appalti risalente al 2010. Domani i giornali locali si scateneranno, perchè quando ci va di mezzo un sindaco (ormai ex) l’occasione è ghiotta; ovviamente mi aspetto anche insulti e giudizi di ogni tipo sui vari social, come già successe quando uscirono le notizie relative alle prime indagini (insulti anche da parte di tanti amici che in strada mi salutano e abbracciano, ma su facebook si trasformano).
Sinceramente negli ultimi anni ho perso un po di fiducia nella giustizia italiana, non sto ad elencare i motivi: penso solo che se domani dovessi io beccarmi una condanna o una denuncia non credo me ne importerebbe più di tanto.
Ciò che mi ammazza è essere a 900 km distanza mentre una delle persone più importanti della mia vita vede frantumarsi il lavoro di una vita dedicata a perseguire precisi valori e principi, imponendosi sempre in nome di quei principi di astenersi da qualsiasi attività pubblica.
Non sono la persona che di solito si apre su facebook ma stavolta preferisco che questa notizia provenga da me, che ci soffro, piuttosto che da persone che invece ci lucrano”.